Zappella sulla Juventus Academy: "Vogliamo dare l'opportunità a tutti i bambini del mondo di indossare la maglia della Juve, il nostro scopo è di sviluppare il loro talento"
Giuseppe Zappella, ex vice ed allenatore ad interim della Juventus Women nel finale della scorsa stagione, era presente a Houston alla Juventus Academy per parlare di questo bellissimo progetto. Ecco le sue parole rilasciate al canale YouTube di Pueblo Juve (trascrizione parziale di TuttoJuve.com):
SUL PROGETTO: "La Juve è presente qui a Houston come in tutte le accademie del mondo, il nostro lavoro è quello di supportarle tutte. L'attività principale è quella di dare ai bambini di tutto il globo di indossare la maglia bianconera, poi curiamo molto l'aspetto metodologico: siamo sul posto, supportiamo gli allenatori con il metodo studiato in Italia e pensiamo che possa andar bene per tutte le nostre accademie. I principi sono gli stessi per tutti, ovvero quelli tattici, tecnici, mentali e sociali. Molti bambini, senza offesa per i genitori, non arriveranno a fare i giocatori professionisti, e il nostro obiettivo è quello di essere a disposizione al 100% per farli diventare delle persone migliori e dei buoni giocatori".
RUOLO STRANIERI NELLE ACADEMY - "Non facciamo scouting all'estero, non è quello il nostro scopo. Questo deve esser ben chiaro, anche se diamo tantissime possibilità di collegamento con quelli che sono tutti i nostri progetti: andare a Torino, fare una training experience, andare a Vinovo, andare alla Continassa, al Museum e agli allenamenti del settore giovanile. E poi ci sono delle regole dettate dalla Fifa. Il nostro scopo è quello di sviluppare il loro talento, poi giocheranno dove vorranno. Magari un giorno, con l'età giusta, potrebbero tornare alla Juve. L'invito che voglio fare alle famiglie è quello di portarli a giocare nella Juventus Academy, perché noi possiamo soddisfare tutte le aspettative che si possono avere per una scuola calcio".
SULL'ESPERIENZA IN BIANCONERO - "Ringrazio Juventus per l'opportunità concessa, perché innanzitutto ha dato un qualcosa in più per essere coach. Era una esperienza che mi mancava, le ragazze erano tutte delle top players. Oggi il calcio femminile si sta sviluppando in maniera importante e velocemente in tutto il globo, la Juventus cerca di tenere il passo ed è stata l'apripista in Italia tra i grandi club. E' stata una esperienza bellissima, la gestione di una squadra femminile è differente da quella del maschile e volevo provare questa cosa".
SULLA SUA AVVENTURA - "E' cominciata tanto tempo fa, sono stato in Vietnam e ho viaggiato per la Juventus. Invecchiando si fanno delle scelte, a me piace viaggiare e mi piacerebbe tornare a lavorare all'estero e per questo ho accettato di farlo con le Academy".
CONFRONTO CON IL CALCIO DEGLI USA - "Il loro calcio femminile è nato molti anni fa, ben prima di noi in Europa e sono più avanti in questo. Qui i ragazzi praticano sport ad alto livello già da piccoli. La loro bravura è di avere tanti ragazzi che lo fanno, al contrario di noi che ce lo possiamo sognare. Loro possono lavorare su dei profili di atlete con l'obiettivo di farle diventare calciatrici, mentre in Italia c'è meno scelta e quel che dobbiamo cercare di fare è di dare le stesse opportunità degli uomini. Fino ai 12 anni possono giocare con i maschi, poi diventa più difficile per via della distanza delle varie accademie. La vecchia generazione come Girelli, Bonansea, Rosucci, Gama hanno esordito quasi subito in prima squadra, ma forse avevano bisogno di un processo diverso che è quello che oggi sta cercando di fare la Juve con l'U15, U16, U17, U19".
INVESTIMENTI - "La Juve aveva bisogno di competitors, è arrivata la Roma e c'erano già Fiorentina, Inter e Milan. Oggi abbiamo un campionato di buon ivello, ovviamente più c'è competitività e più si alza il livello della Serie A. E le giocatrici sono più motivate a venire, in modo da alzare la competizione".
COME VENGONO SCELTE LE CALCIATRICI - "Ce ne sono sempre tante interessanti, iniziano ad allenarsi con la prima squadra e iniziano a tenere il passo delle calciatrici più grandi. Le inizi ad osservare e capisci se possono già proseguire in bianconero, oppure c'è bisogno di andare via in prestito. Il passaggio è quello della Primavera, spesso vengono aggregate ed è la stessa cosa che succede con gli uomini. Tutto il processo avviene in Juventus, senza avere la preoccupazione di giocare o meno. Se vai in prestito, è chiaro che potrebbe esserci questo rischio. Qui, invece, la Juve è consapevole se far giocare 10 minuti, 20 o tutta la partita. Lo abbiamo visto, rimanendo in tema maschile, con i vari Yildiz, Fagioli, Savona, Miretti".
U23 FEMMINILE? - "La Juve sta facendo già tanto, non credo ci sia bisogno di una squadra U23 femminile. Il progetto è molto grande e credo che la società sappia cosa fare nell'immediato futuro, anche sugli investimenti. Stadio? E' bello che Biella, che ha fatto molti sacrifici e ci ha fatto sentire a casa, sia la città che ospita sia la NG che le partite delle Women. Poi credo che Juve, come grande club, avrà intenzione di costruire una casa; sicuramente lo farà come è già accaduto per tutti i grandi club europei".
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