Salvione: "Thiago Motta bravo allenatore, ma è mancata concretezza. Sul suo futuro..."

A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Pasquale Salvione, coordinatore del Corriere dello Sport online. Di seguito, un estratto dell'intervista.
Cos'è successo alla Juventus ieri? È stata una partita storta o, semplicemente, la Juve di quest'anno fatica a macinare gioco e risultati?
"Premetto che Thiago Motta è un bravo allenatore, ma a volte c'è bisogno di più concretezza. Se non vado errato, in 42 partite la Juventus ha cambiato formazione 38 o 39 volte rispetto alla gara precedente, con giocatori adattati in ruoli diversi. Se oggi chiediamo qual è l'undici titolare ideale della Juve, facciamo fatica a identificarlo. Credo sia mancata un po' di praticità. Tutto è stato ben progettato e disegnato, ma nel momento di concretizzare, la Juve è mancata clamorosamente o comunque non è stata costante nei risultati. In un club così ambizioso, dove il motto è 'vincere è l'unica cosa che conta', è chiaro che la mancanza di concretezza pesi molto. A volte, il calcio è più semplice di quello che si racconta, come diceva anche Allegri."
A questo punto, le chiedo: Thiago Motta sarà ancora l'allenatore della Juventus nella prossima stagione?
"Questa è una domanda che dovrebbe rivolgere all'ex direttore sportivo del Napoli, Cristiano Giuntoli. Non credo che la Juventus sia ripartita quest'anno con un progetto ben definito. Il fattore decisivo sarà la qualificazione in Champions League. Se la Juve dovesse rimanere fuori, allora la riflessione potrebbe essere davvero profonda. Mancano ancora dieci partite alla fine del campionato, e così come la lotta scudetto è apertissima, lo è anche quella per un posto in Champions. Credo che, in questo momento, ogni valutazione sia sospesa in attesa dell'esito finale della stagione."
Il futuro di Antonio Conte dipenderà anch'esso dall'esito del campionato?
"Dopo aver visto Conte emozionarsi ieri per la prima volta in carriera, di fronte ad una coreografia dei propri tifosi, credo che abbia instaurato un legame forte con l'ambiente e con la città di Napoli. Faccio fatica a pensare che possa lasciare a fine stagione. Ovviamente, sarà un discorso da affrontare tra società e allenatore a fine campionato, ma non perché Conte voglia andarsene. Piuttosto, sarà fondamentale che il Napoli programmi il prossimo anno in maniera importante. La squadra ha bisogno di rinforzarsi, e questo è un aspetto cruciale. Indipendentemente dall'esito di questa stagione, il Napoli sta acquisendo la certezza di tornare in Europa. Giocare tre volte a settimana significa avere una rosa con una qualità media più elevata. Per questo, servirà un intervento poderoso sul mercato, soprattutto per migliorare il reparto offensivo, che ha faticato molto in questa stagione."
Quando torneranno Anguissa e Neres, si tornerà al 4-3-3 o il 3-5-2 accompagnerà gli azzurri fino al termine della stagione?
"Bella domanda, e credo che se la stia ponendo anche Conte. Finora, Raspadori ha fatto molto bene con questo sistema, segnando tre gol nelle ultime quattro partite. I numeri e le prestazioni sono dalla sua parte. Allo stesso tempo, però, mi chiedo: si può rinunciare a Neres in un attacco che ha faticato a segnare e a essere pericoloso negli ultimi sedici metri? È un quesito interessante, perché finora Conte non ha avuto molti dubbi, viste le emergenze degli ultimi mesi. Tuttavia, con il rientro di giocatori chiave, dovrà fare delle valutazioni. Onestamente, penso che rinunciare a Neres, che è uno dei giocatori più talentuosi del Napoli, sia complicato."