Tacchinardi a TMW: "Incredulo dopo la partita di ieri. Oggi non puoi essere convinto neanche del lavoro di Giuntoli"

10.03.2025 14:30 di  Marta Salmoiraghi  Twitter:    vedi letture
Tacchinardi a TMW: "Incredulo dopo la partita di ieri. Oggi non puoi essere convinto neanche del lavoro di Giuntoli"
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Alessio Tacchinardi, ex centrocampista della Juventus, ha rilasciato un'intervista esclusiva ai microfoni di TMW in cui ha analizzato la situazione dei bianconeri e di Thiago Motta reduci dalla debacle di ieri sera contro l'Atalanta. Ecco le sue dichiarazioni:

"Che sensazioni lascia una partita come quella di ieri sera?
"Incredulità. Onestamente ho pensato a diversi scenari possibili, anche alla luce della grande partita di andata della Juventus, oltre allo zoppicare di chi stava davanti. E senza le coppe, la partita poteva essere preparata meglio: forse ero un po' troppo euforico anche io nell'intravedere una speranza, che non so nemmeno da cosa fosse data, viste le recenti eliminazioni con PSV e Empoli... Però mettici anche l'autocritica fatta da Motta, parlando tra loro si poteva sperare in qualcosa di diverso. La situazione che si era creata non faceva davvero immaginare un crollo del genere".

Oggi tutti danno le colpe a Thiago Motta. Lei?
"L'allenatore è un mestiere talmente difficile che come fai, sbagli. Di errori, comunque, ne ha fatti, ciò che mi stupisce in ogni caso è aver visto un allenatore che lo scorso anno ha dato un'identità forte al Bologna e che in questo, già dall'inizio, ha invece faticato fino ad oggi. Ancora a dicembre non capivo quale fosse la Juventus voluta da Motta. Mi piacerebbe essere una mosca per capire quale sia stato il vero problema. Forse lui non ha saputo vestirsi da condottiero, o la squadra non gli è andata dietro? È un integralista, magari? Io non lo so, ma mi fa terribilmente strano vedere come la Juve non sia riuscita a creare un'identità. E non solo tecnica, ma anche empatica: guardate come entra Vlahovic ieri, nemmeno ha guardato il suo allenatore".

Giuntoli ha responsabilità?
"Ho sempre pensato che fosse un ottimo direttore sportivo. Quest'anno diverse scelte non sono state redditizie: Koopmeiners, Luiz, Gonzalez, Kelly... Sono tanti. Giusto criticare Giuntoli e Motta, però bisogna anche capire perché nessuno stia rendendo. O quantomeno perché crollino sempre nei momenti decisivi: qualcuno può aver pensato siano dei leader, forse non lo sono. Oggi non puoi essere convinto neanche del lavoro di Giuntoli, però ha preso giocatori che lo scorso anno avevano fatto molto bene. Io non difendo nessuno, ma oggi vedo Koopmeiners ed è irriconoscibile: di chi è la colpa, se l'Atalanta mettendo dentro altri volti nuovi continua ad andare a duemila? C'è una linea sottile per la proprietà, devono capire se oltre a Motta anche Giuntoli sia l'uomo giusto. Di solito dopo 7-8 mesi lo capisci perché non stai rendendo. E invece si sono visti tanti capitani diversi ma anche tanti scontenti e numerosi crolli. Non penso che i giocatori della Juventus siano a livello dei giovani dell'Empoli o siano tali da essere presi a pallate dall'Atalanta. Evidentemente c'è qualcosa che non va".

Come si spiega la gestione tanto discontinua di Vlahovic? 
"Dopo l'Empoli il tecnico dice che qualcuno pretende senza dare, nella partita dopo poi Vlahovic sta fuori ed entra 3 minuti. Qualcosa non va a livello empatico, oggi però il serbo è un giocatore totalmente diverso. Per esperienza oggi la società deve, a tavolino e chiunque decida, fare un certo discorso: Motta ha il gruppo dalla sua parte? Il progetto va portato avanti? Nel caso ci devi credere a prescindere, però solo loro sanno le dinamiche nella gestione e devono prendersi una grande responsabilità per capire se è l'uomo giusto per la rinascita. Dopo l'Empoli hanno preferito aspettare, adesso è ora di riunirsi e fare una chiacchierata a 360 gradi. Anche discorsi franchi, che magari faranno male a qualcuno, ma per migliorare".