Prandelli a Gazzetta: “Serve la società, un dirigente con il quale confrontarsi, uno che possa dire anche cose imbarazzanti ma vere, ogni settimana. Tudor ha messo a posto alcune cose”

Cesare Prandelli sulla corsa Champions: "Cambiando allenatore una reazione c’è sempre e così è stato per la Juve. Era inevitabile. Tudor finora ha messo in ordine alcune cose, ha usato il buon senso correggendo alcune incongruenze, dalla posizione di Yildiz a quella di Nico. Però non possiamo buttare tutto quello che ha fatto Motta: forse lui ha chiesto molto più pensiero ai giocatori che non erano sempre in grado di seguirlo, mentre Tudor li lascia più liberi e si vede. Diversi giocatori non erano pronti a recepire alcuni concetti: alla fine paga sempre l’allenatore, ma anche loro hanno responsabilità. Koopmeiners, per fare un nome, sembrava aver dimenticato gli anni all’Atalanta: uno come lui non può fare soltanto il compitino, deve prendersi responsabilità. E poi c’è un terzo soggetto. Vedevo Thiago, Giuntoli e, in mezzo, un oceano. Serve la società. Un dirigente con il quale confrontarsi, uno che possa dire anche cose imbarazzanti ma vere, ogni settimana.
Uno che dopo una partita che non convince dica: “Ma perché quello sta giocando lì? Ma sei sicuro che questa difesa vada bene?”. Nel mio staff ho sempre voluto un critico: uno spietato nei giudizi ma un mio uomo, altrimenti non ti accorgi di tante cose. Un direttore tecnico. Quello che servirebbe anche nel calcio giovanile. Detto ciò, la Juve ha tutto per andare in Champions». avrei chiesto: “Chi?”. Non è mai facile a Firenze, la città e il tifo ti entrano dentro».