Padovano in mixed zone: “La Juve va lasciata lavorare. Motta e Giuntoli sanno fare il loro mestiere. Vlahovic non riesce a gestire le critiche. Ogni giorno rivolgo un pensiero a Vialli”
Michele Padovano ha parlato in mixed zone al termine della presentazione del Docufilm "Innocente 17 anni senza libertà":
Quali sono state le sue emozioni nel rivivere quei momenti?
“Grande emozione, grande commozione, soprattutto quando ho visto mio figlio piangere, mia moglie… l’avevo rivisto in parte ma non tutto completo e sicuramente è una grande emozione. Però devo dire che è un bel lavoro fatto da Sky, eccezionale. Quindi ringrazio i registi Max, Andrea e il direttore Federico Ferri che ha fatto un lavoro secondo me strepitoso e mi hanno dato questa grandissimo opportunità. Il messaggio che voglio lanciare con questo docufilm è che nella vita non si giudica mai nessuno. Non si deve puntare il dito perché le cose molto spesso non sono come sembrano”.
Come sta vedendo la Juventus in questo periodo?
“È un progetto che mi piace molto. Hanno rischiato tantissimo, hanno cambiato praticamente tutto. È la squadra che ha cambiato più di tutte, è la seconda squadra in Serie A più giovane per età. Quindi gli vi ha dato tempo, secondo me di far crescere i giocatori che sono, secondo me, di un profilo importante. Ci sono molti giocatori forti, che però sono giovani e quindi sbagliano. Quindi quando sbagliano magari i tifosi sono abituati a ben altro. Però, secondo me, se li lasciamo lavorare, percepisco che sia in Motta che in Giuntoli ci sono due persone che sanno fare il loro mestiere e regaleranno di nuovo ai tifosi della Juventus, una squadra vincente”.
Domanda TJ - Che consiglio darebbe ad un Dusan Vlahović?
“No non do nessun consiglio, però dico che, premetto che è un giocatore che a me piace moltissimo, perché lo vedo come un attaccante completo sotto tutti i punti di vista. Però quello che io vedo in Vlahović è che è un attaccante che molto spesso non riesce a reagire alle critiche e alla Juventus arrivano se non fai i goal che devi fare. La Juventus ha avuto attaccanti del calibro di Trezeguet, Higuain, Tévez, Del Piero, Vialli e chi più ne ha più ne metta. Quindi, quando sei lì, sai che hai una responsabilità importante e quindi non credo che sarà l’attaccante del futuro della Juventus, questo sì”.
Domanda TJ - Un pensiero per Gianluca Vialli che gli è stato vicino in questi 17 anni ma adesso non c’è più…
“Guarda io un pensiero ce l’ho tutti i giorni per Gianluca, perché glielo dedico sempre. È stato un caro amico, una persona che mi è stata vicina nei momenti per me drammatici e questo non l’ho mai dimenticato quando era in vita, figuriamoci adesso che non c’è più. Mi piace pensare che le persone come lui non moriranno mai perché hanno lasciato un segno talmente importante che secondo me è giusto che almeno per quanto mi riguarda con me vivrà sempre”.