Gozi: "Sala più ampia per lo Juventus Club Europeo, ci sono tante richieste. Non ci poniamo limiti"

“Abbiamo dovuto cambiare sala: siamo passati da una più piccola a una più ampia tante erano le richieste di partecipazione: oltre 300. Molti, soprattutto giovani, indossavano la maglia della Juve”: Sandro Gozi, eurodeputato italiano di Renew Europe eletto in Francia e con un passato da sottosegretario agli Affari europei con Renzi e Gentiloni, ha raccontato al Corriere della Sera il lancio e la nascita del primo Juventus club europeo: “Mi ha ispirato lo Juventus club del Parlamento italiano. Maurizio Paniz, storico presidente del club, mi aveva chiesto di muovermi qui in Europa, ma siamo andati oltre ogni aspettativa”. Alla conferenza stampa di presentazione, dove troneggiavano alcune storiche maglie della Juve, era presente anche l’ex nazionale francese e juventino doc Blaise Matuidi. “Un uomo bravo con i piedi ma anche e soprattutto con la testa: dopo che ha smesso di giocare si è impegnato in tanti progetti per la formazione per i giovani e per le periferie”, racconta Gozi, sottolineando come “Matuidi rientri nel solco della grande tradizione dei francesi juventini: da Platini a Zidane, a Deschamps”. E la politica? “La risposta è stata testardamente trasversale. In sala erano presenti eurodeputati di diverse nazioni e famiglie europee”. E a scorre la lista degli iscritti si ha la conferma: c’è la francese Marie-Pierre Vedrenne, il bulgaro Ilhan Kyuchuk.
Ma anche, appunto, Gozi, Bonaccini, Nesci, Matteo Ricci, Pierfrancesco Maran. Era presente – senza però essere membro club - anche il deputato irlandese Aodhán Ó Ríordáin. “Abbiamo creato il club in stretto contatto con la Juve. Servono minimo 30 membri ma noi contiamo di partire con oltre cento. E per il futuro non ci poniamo limiti”, dice Gozi. E va oltre il mondo calcistico per commentare i distinguo italiani sul piano europeo per la Difesa: “L’Italia sta perdendo una occasione per essere protagonista. Dovrebbe essere in prima linea, ma né il governo né l’opposizione lo sono. E questo treno sta partendo”.