Fagioli: "Punto a tornare in Nazionale, credo di poterne diventare un punto fermo"

"Vedere giocare quel ragazzo è un piacere perché conosce il calcio". Massimiliano Allegri parlò così qualche anno fa di Nicolò Fagioli, centrocampista oggi in forza alla Fiorentina. Un'investitura sicuramente con cui è stato difficile convivere, ma che testimonia anche la fiducia in lui, che a Sky Sport ne ha parlato così: "Quando Allegri disse quella frase avevo 16 anni ed ero appena stato in tournée in America con la prima squadra. Era la mia prima tournée. È stato un momento bellissimo, perché è stato un complimento bellissimo. Però ovviamente poi devi dimostrare sul campo tutto quello che dice di te l'allenatore. L’ho preso come un complimento, senza caricarmi di pressioni né altro".
Regista in un centrocampo a due o mezzala in un centrocampo a tre. Dove si sente più a suo agio?
"Penso che davanti alla difesa mi trovo molto bene in un centrocampo a tre, ma anche in un centrocampo a due mi sono sempre adattato bene quando ho giocato nell'Under 23 della Juventus e nella Cremonese in Serie B. Mi sono sempre trovato bene sia a due che a tre davanti alla difesa".
Alla Fiorentina ha ritrovato Moise Kean.
"Sicuramente arrivava da un periodo un po' difficile perché giocava un po' meno, è venuto qua e lo ha fatto alla grande, si è confermato un grande giocatore come ha dimostrato di essere. Sono felice per lui perché comunque è un amico, ho fatto tanti anni insieme a lui e sta facendo una stagione straordinaria".
Ha avuto un ruolo decisivo nella sua scelta di venire alla Fiorentina?
"Sicuramente c'è stato anche il suo zampino perché mi ha fatto 2-3 chiamate, mi ha convinto, mi ha parlato benissimo della città, della squadra, dei compagni e della società. Quindi è anche merito suo se sono qua".
Chi altro l'ha impressionata di più in queste prime settimane?
"Non mi piace fare i nomi dei singoli giocatori. Penso che il gruppo sia straordinario, hanno accolto benissimo me e anche gli altri nuovi arrivati. Penso che questa sia la cosa più importante. Ovviamente i giocatori sono tutti forti. Dobbiamo uscire da questo momento un po' difficile tutti insieme per ripartire e iniziare a raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati".
Che allenatore è Palladino?
"Lui è molto giovane e ha smesso di giocare a calcio da poco, quindi vede in noi le cose che lui faceva fino a qualche anno fa. Ci parla molto, nei momenti difficili viene a spiegarti le cose e ovviamente vuole il meglio da noi. Parla singolarmente con ciascuno, cerca anche di farti migliorare dopo l’allenamento sulle cose in cui devi migliorare e questo l'ho apprezzato molto".
Qual è l'obiettivo della Fiorentina?
"L'obiettivo della squadra per puntare in grande deve essere la Champions League. Sappiamo tutti che è difficile perché ci sono tante squadre che lotteranno per questo obiettivo, però comunque bisogna puntare in alto. Poi sappiamo che è difficile e anche arrivare in Europa League sarebbe un bellissimo traguardo".
Il suo obiettivo invece qual è?
"Il mio obiettivo personale è quello fare benissimo in questa squadra, avere continuità, giocare il più possibile e cercare di tornare in Nazionale".
La Fiorentina può darle la spinta per tornare in Azzurro?
"Sì, sicuramente essere venuto qua mi darà la possibilità di mettermi in mostra per cercare di tornare in Nazionale, questo è il mio obiettivo più grande".
Spalletti ha detto che ha visioni a cui gli altri non arrivano. Può diventare il punto fermo della Nazionale?
"Innanzitutto ringrazio mister Spalletti per queste parole. Diventare un punto fermo della Nazionale penso sia il sogno di tutti da quando sei da bambino. Io ci credo, ci spero. Lavoro tanto e continuerò a lavorare tanto per raggiungere questo obiettivo".