Criscitiello su Sportitalia.com: “Qualcuno a casa Milan ha la puzza sotto il naso e ci fa sapere che Paratici è stato squalificato ma se …”

Mchele Criscitiello su Sportitalia:
Il Milan è sprofondato nella crisi con le sue stesse mani. A volte la critica ci arriva prima dei diretti interessati. E’ come stare seduti ad un tavolo di poker. Il giocatore guarda e riguarda mille volte le sue carte. Pensa cento volte a cosa buttare sul tavolo ma qualcuno passa dietro e vede le carte. La soluzione è semplice. Se ci pensi troppo prendi la decisione sbagliata. Al Milan hanno fatto tutto da soli. Un macello. L’anti calcio. Da Furlani a Moncada da Ibra alle scelte dei portoghesi in panchina. Ne avessero indovinata mezza. Due sessioni di mercato bruciate. Prima l’estate e poi l’inverno. E nessuno ci potrà dire: dopo, siamo tutti bravi. Queste cose le abbiamo dette subito.
Chi rimpiange Maldini sbaglia. Paolo aveva vinto, vero. Aveva messo ordine, vero. L’atteggiamento, però, non era da Milan. Maldini credeva di essere il proprietario e non un dipendente. Certo, se chi viene dopo si chiama Ibra, allora, Paolo diventa un gigante come dirigente. Ora bisogna fare chiarezza. Si parla di allenatori. Se non prendi prima il Direttore è inutile che si facciano nomi di allenatori. Anche qui, però, ci arriviamo. La prima cosa è fare reset totale della società. In tutte le componenti. Non puoi ripartire con un solo nome di quelli attualmente in carica. Chi sceglie il Direttore? Questa è la prima domanda da porsi. Ibra? Che Dio ce ne liberi. Furlani? Come lui stesso ammette non è uomo di calcio e di conseguenza non può scegliere il DS.
Per fortuna del Milan non arriverà Berta. Profilo sopravvalutato. Uomo Mendes, esecutore e non decisionista. Club manager ma non Direttore. Non serve. Tare? Serve management italiano. Tare è nel nostro Paese da 100 anni ma il risultato non cambia. Al Milan serve un Dirigente che abbia già giocato per vincere e non per fare plusvalenze o quarti posti. Troppe chiacchiere hanno circondato Tare a Roma e lavorare con Lotito è una cosa, lavorare al Milan è un’altra. Paratici è l’unico nome spendibile per il Milan. Qualcuno a casa Milan ha la puzza sotto il naso e ci fa sapere che Paratici è stato squalificato ma se iniziamo a fare questo giochino allora il 99% delle società non deve avere un dirigente.I puritani, o finti tali, lasciamoli a casa. Paratici è l’uomo giusto per far ripartire il Milan.
Per la panchina c’è solo un nome da bloccare subito. RDZ! Roberto De Zerbi. Folle non averlo preso lo scorso anno, doppia follia se oggi il nuovo Direttore non si mette in auto per Marsiglia e non va a bloccarlo nonostante il suo contratto con i francesi. De Zerbi è reduce da grandi annate in Ucraina, Inghilterra e Francia. E’ l’allenatore giovane e moderno. I calciatori lo amano. I tifosi lo adorano. Ha il Milan nel sangue. Cresciuto da bambino nelle giovanili rossonere con la maglia Motta sul petto ha il dna milanista, anche se la sua fede è bresciana. Il Milan non deve pensare ad altro. Fabregas? Il nuovo Thiago Motta. L’ennesimo straniero. Un conto è allenare il Como, un altro il Milan. Senza esperienza. In più, se vogliamo dirla tutta, con la squadra che ha il Como dovrebbe avere almeno 10 punti in più. Altre soluzioni non ne vedo. Sarri sarebbe l’altro nome giusto. Grande allenatore, vincente, uomo d’onore e senza compromessi. Non vi piacerà la tuta. Amen. Il Sarri di Napoli, Torino e Roma è un grande profilo per tutte le piazze che vogliono tornare a vincere. Oggi, però, il Milan ha due grandi assi nella manica. Senza pensare troppo. Paratici sulla poltrona e De Zerbi sulla panchina. Se anche stavolta sbaglieranno la scelta, allora, chiudiamola qui e pensiamo a vendere la società. Perché il calcio non è fatto solo di numeri ed apparenza.