Abodi: "Dobbiamo promuovere il valore educativo dello sport. Gli stadi? Alla fine di quest'anno apriremo altri 2 cantieri oltre a quello di Firenze"

17.04.2025 11:20 di  Giuseppe Giannone   vedi letture
Abodi: "Dobbiamo promuovere il valore educativo dello sport. Gli stadi? Alla fine di quest'anno apriremo altri 2 cantieri oltre a quello di Firenze"
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Intervenuto a "RadioTV Serie A con RDS", Andrea Abodi, Ministro dello Sport, ha parlato di diversi temi: "40 anni fa io leggevo i radiogiornali di radio dimensione suono e questo fa capire quanto è lungo il percorso, ero la seconda voce con Mauro Mazza della radiocronaca del campionato, di una delle due squadre romane. Sono stato forse la prima seconda voce, ho dimostrato lì la mia inadeguatezza sentimentale perché mi facevo coinvolgere emotivamente e arrivai in alcuni casi a dover interrompere per il gol della mia squadra, magari della squadra che si stava salvando con quel gol. È una bellissima storia che mi resta nel cuore, quindi è un grande piacere tornare qui".

SUL TEMA SCOMMESSE

"Lo sport insegna tante cose, a stare insieme, a rispettarsi, a rispettare sé stessi. Cerchiamo sempre di promuovere questa prospettiva. È un po' quello che recita la Costituzione, quel valore educativo, sociale e di promozione del benessere. Questo a condizione che anche i protagonisti se ne facciano carico. Sono inadempiente perché un anno e mezzo fa di fronte ad accadimenti per certi versi collegati proposi tra me e me l'elaborazione della Carta dei doveri perché ritengo che i diritti siano molto chiari e ribaditi e tutelati oltre che rappresentati dai sindacati, i doveri un po' meno. Non ho sentito una parola sul problema da parte dell'AIC. Dobbiamo avere un approccio all'educazione, alla formazione e all'informazione sistematico. Sono problemi che sembrano scomparire, pensando che quando non emerge niente tutto vada bene, ma non è così".

SUL TEMA STADI

"L'interazione tra le attività affidate ad un commissario, peraltro, nell'ipotesi di una proposta di norma che prevede il subcommissariamento con i sindaci.  Non vogliamo intervenire a piedi uniti in realtà che sono territoriali ma vogliamo fornire strumenti e procedure semplificate e accelerate che puntino all'obiettivo dell'equa competizione che passa anche attraverso lo sviluppo di infrastrutture che mettano tutti nelle stesse condizioni, poi la differenza la fanno i giocatori in campo. E comunque anche l'intraprendenza dei club, la determinazione con la quale si perseguono gli obiettivi infrastrutturali. Il calcio in Italia è determinato dal campionato, le coppe e il mercato, salvo rare eccezioni. Il tema infrastrutturale viene affrontato ma di fronte all'alibi della burocrazia ci si arrende, perché se la domenica si perde durante la settimana non si parla dello stadio. Lo capisco per certi versi, ma noi abbiamo fatto un salto di qualità. Da un lato il commissario, il decreto sport che mi auguro possa essere presentato a breve contiene anche la configurazione della struttura commissariale, con tutto ciò che ne consegue in termini di poteri che non prevaricano ma usano le migliori pratiche commissariali per accelerare il processo. Questo per rispondere ad una esigenza che è quella del 2032, che è anticipata al 2026 per la definizione dei cinque stadi italiani, l'UEFA ha stabilito queste tempistiche. Aprile-maggio 2027 per l'apertura dei vari cantieri, il tempo non è molto. È una competizione, ognuno deve dimostrare di volere veramente procedere.

Si andrà oltre le cinque città, il principale motivo per quanto mi riguarda è di sistema, di miglioramento del capitale infrastrutturale. Tutte le esperienze passate mi hanno consentito non solo di maturare delle convinzioni, ma anche di diventare un po' refrattario agli annunci, e adesso si tratta di procedere.

Sono convinto che attraverso le strutture commissariali, utilizzando anche la volontà dei club e delle amministrazioni che in alcuni casi sono andate avanti e con il portafoglio di opportunità finanziarie attuali noi potremo aprire a cavallo della fine di quest'anno e del prossimo altri due cantieri oltre a quello di Firenze che è un cantiere parziale. Bologna e Cagliari sono altri due progetti pronti, come Empoli e Parma. Cominciamo a vedere una progettualità che si allarga, che non è solo uno splendido esempio come successo a Torino, Udine e Bergamo.

Sul portafoglio finanziario stiamo configurando con il MEF una serie di prodotti che vanno dal fondo equity, al fondo immobiliare, alle garanzie combinate tra credito sportivo SACE, al contributo in conto interessi, altro fondo speciale affidato al credito sportivo, ad una negoziazione sul mercato europeo di provvista finanziaria a condizioni agevolate fino a procedure semplificate che andranno dentro la struttura commissariale anche per l'eventuale alienazione del bene£.  


SU CENTRI SPORTIVI E UTILIZZO DEL CREDITO D'IMPOSTA

"Fanno parte degli ingredienti di un menù che stiamo cercando di rendere disponibile, mi fa piacere che il Presidente Simonelli sia in sintonia con il pensiero che ho sempre espresso. A volte i presidenti dei club chiedono le cose che io sto cercando di fare, è uno stimolo reciproco. Questo governo ha dovuto affrontare la questione dei crediti di imposta su altri versanti molto impattanti che hanno lasciato un segno e determinato una certa ritrosia. Sto riconquistando spazi di negoziazione con il Ministero dell'economia.

Credo che il credito d'imposta possa servire per le infrastrutture sportive tutte, per la parte soprattutto di investimento quindi per la parte di debito e non di equity, per i settori giovanili che poi ci consentono di affrontare in modo più sereno il tema dei ragazzi che vengono portati via da un mercato che a volte non è trasparente. Ma anche il tema del calcio femminile che è un calcio che ha bisogno ancora di essere accompagnato non nella logica del sussidio perpetuo ma della transizione che possa determinare una autosufficienza finanziaria.

Su questi temi voglio lavorare e vorrei nella prossima finanziaria provare l'esperienza anche per dimostrare che esiste un modo sano di utilizzare lo strumento del credito di imposta. Se noi diamo un credito di imposta di una percentuale ragionevole, anche minoritaria, è evidente che il valore aggiunto si determina con la realizzazione dell'opera, oltre al valore aggiunto sportivo. Gli impianti di allenamento sono fabbriche del futuro, più si investe su quello e più emerge il talento e più si raggiunge il risultato sia sportivo che finanziario, ma anche sociale. Resto dell'idea che il calcio debba proporre opportunità che abbiano impatto anche di carattere sociale.

A volte il credito di imposta ha dato anche un contributo in termini di trasparenza e di emersione di operazioni che non sempre sono state lineare. Io ricordo sempre che lo sport italiano viene finanziato grazie ad una norma del 2019 proposta da Giancarlo Giorgetti con il 32% della fiscalità del sistema sportivo dell'anno procedente con un minimo garantito. Negli ultimi due anni abbiamo più che triplicato la quota variabile sopra i 410 milioni, vuol dire che la catena del valore dipende dalla capacità di intercettare le opportunità e metterle a disposizione del sistema tutto, non soltanto del sistema Serie A, con tutto il beneficio della Seria A ma non solo".


SULLA SOSTENIBILITA'

"C'è un tema che non va trascurato, la reputazione di un sistema, la credibilità. È il presupposto dello sviluppo di qualsiasi economia, tanto più di una così visibile. Questo deve responsabilizzare perché nessuno nel mondo del calcio opera in un'ottica fine a sé stessa. C'è anche un valore esemplare e le dimensioni economiche portano dei doveri che bisogna sentire.

Per quanto riguarda l'agenzia, ha fatto il suo percorso che non è stato semplice, si è trattato di fare una selezione per titoli con criteri stringenti. Siamo arrivati ad una determinazione che ci ha consentito di elaborare il regolamento di prima attuazione, altro tema non secondario, quello delle regole del nuovo soggetto e le regole di interazione con gli altri soggetti.

Dopodiché, i nomi li abbiamo selezionati.  Ci sono tre categorie, tre designazioni che vengono dal bando, che passano al vaglio, peraltro, insieme ai due nomi che emergono dalle designazioni di intesa delle due federazioni con le quattro leghe professionistiche delle settime commissioni di camera e senato, peraltro, con i 2/3 del voto. Si aggiungono il direttore dell'agenzia delle entrate e il presidente dell'INPS per dare un senso più sistemico. Abbiamo fatto fare un salto di qualità a questo strumento, che non soltanto deve valutare l'equilibrio economico finanziario del club secondo i criteri elaborati dalle federazioni, non soltanto deve verificare i corretti adempimenti rispetto alle obbligazioni nei confronti dei tesserati e quindi verificare l'assenza debiti per l'iscrizione ai campionati, ma anche verificare la catena di controllo per cercare di dare trasparenza alle proprietà. In più deve fare anche delle proposte cercando di cogliere spunti che vengano anche dalle migliori esperienze europee, con il concetto che tutto viene messo nelle mani dei consigli federali nell'ottica del rispetto delle autonomie ma anche con il dovere della proposta che poi metta ognuno di fronte alle proprie responsabilità perché i campionati siano equi, i diritti dei tesserati tutelati e il sistema possa riacquistare a tutti i livelli la sua credibilità e reputazione che quando succede un incidente lungo il percorso non sono garantiti.

Questa esigenza io l'ho avvertita non soltanto esprimendo un giudizio nei confronti dell'attuale assetto, ma perché ritenevo che, anche nell'ottica di pratiche europee che si stanno sviluppando, la terzietà degli organi di controllo sia un fattore non secondario. Non era una sfiducia nei confronti di persone o organismi. Credo faccia parte di una cultura che dobbiamo rendere indipendente e neutrale perché possa liberamente operare a beneficio delle norme sportive".


SULL'OPERATIVITA' DELL'AGENZIA DI CONTROLLO

"Io ho fatto la proposta, adesso c'è un dibattito che precede il voto delle Commissioni parlamentari, potrebbero esserci delle piccole modifiche di aggiustamento perché quello che conta sul presupposto della qualità e dell'indipendenza delle persone è che ci sia il consenso necessario perché su questi presupposti dobbiamo essere d'accordo e mi auguro che non ci sia disaccordo sui nomi per pregiudicare il valore dello strumento che abbiamo attuato. Sicuramente per il prossimo campionato, dopo l'iscrizione al campionato, quindi da luglio in poi, ci sarà un passaggio di consegne".


CRIMINALITA' E CALCIO

"Io sono dell'idea che le norme intanto vadano conosciute, rispettate e applicate. Vanno valutate ed eventualmente migliorare dove necessario. Questo presuppone una collaborazione strutturale tra tutti gli organismi. Ci vediamo ogni mese con il ministro Piantedosi, con tutta la struttura tecnica, anche con la parte di intelligence, con il capo della Polizia, con il presidente federale, con i presidenti delle leghe professionistiche e anche la Lega dilettanti. Proprio perché vogliamo che questo rapporto consenta di intercettare le problematiche. Questo rapporto deve poter evitare di trovarsi nell'imbarazzo di rimanere soli, lo Stato non lascia soli, bisogna usare tutte le leve che lo Stato mette a disposizione.

Conosciamo le infiltrazioni della criminalità negli stadi o nel calcio in senso generale. Parliamo quindi di curve, non di tutta la curva, match fixing e scommesse sportive, di servizi collegati al calcio e allo stadio. Parliamo anche di piattaforme pirata, quella è economia criminale. Da questo punto di vista comprendo una parte della politica di comunicazione della Lega che dice "La pirateria uccide il calcio". Io credo che il calcio lo uccidano tante cose, si rischia che siano tante le cose che incidano sulla salute del calcio, ma la pirateria è economia criminale. Chi compra anche per 10 euro una partita su quei canali sta alimentando traffico d'armi, di droga, bisogna esserne consapevoli. Il salto di qualità che abbiamo fatto dal punto di vista normativo oltre a metterci in una posizione di avanguardia a livello internazionale ed europeo, ha posto il tema non soltanto di chi offre il servizio ma anche di chi lo prende quel servizio. Non è una marachella. C'è chi lo fa perché pensa che sia una manifestazione anti-sistema, c'è chi lo fa perché non ha soldi e gli conviene, c'è chi lo fa per snobbismo. Non è un caso che nei 5000 già identificati, forse c'è qualcuno che ha già un "ruolo". Noi stiamo cercando di intervenire e sarà sempre di più così affinché lo comprenda non soltanto chi lo offre, che ha una impostazione criminale, ma chi lo compra, che deve comprendere cosa sta facendo".


SUL GAP CON GLI ALTRI PAESI

"Riusciamo a raggiungere risultati straordinari nonostante alcune carenze, questo per il valore degli atleti, per la capacità dei maestri e degli istruttori e allenatori. Il sostegno delle famiglie è importante, il sostegno delle associazioni e delle società affiliate alle federazioni, è una filiera. Vinciamo ma non convinciamo tutti, la sedentarietà è ancora un fenomeno diffuso, e produce un costo economico e sociale rilevante. Alzarsi dal divano, anche metaforicamente, non è semplicissimo.

Questo governo, senza nulla togliere a chi ha lavorato prima di me, ha una visione più ampia. Sta cercando di perseguire obiettivi che sono costituzionali, è la prima volta che si capisce la relazione che c'è tra una norma costituzionale e l'attuazione del programma. Se la Repubblica davvero riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell'attività sportiva in tutte le sue forme e riesce a declinarlo sta semplicemente facendo quello che dovrebbe fare ogni governo e ogni cittadino nell'attuazione della Costituzione. Anche ogni singolo cittadino può dare il suo contributo.

Stiamo mettendo in piedi in un equilibrio secondo me più sano la componente sociale dello sport con lo sport competitivo dove vinciamo. Ma è insopportabile la distanza che c'era tra la capacità di vincere e quella di non diffondere il messaggio sportivo e i suoi valori. Lo sport davvero è una difesa immunitaria sia sociale che individuale. Quello che abbiamo fatto a Caivano, quello che stiamo facendo con progetti di area riguardanti Roma, Milano, Napoli, Foggia, Palermo, Reggio Calabria e Catania. Quello che stiamo facendo con il ministro Piantedosi con un altro livello di intervento integrato con i fondi di sviluppo e coesione per interventi meno articolati ma più diffusi nei luoghi del disagio periferico. I 1250 playground che abbiamo realizzato in un anno e mezzo nei comuni del sud sotto i 10.000 abitanti. "Sport e periferie" è nato nel 2017 e gli stiamo dando continuità. Tutto ciò si integra con l'attività delle singole regioni con le quali collaboriamo in modo strutturato per mettere in relazione la materia concorrente tra il governo centrale e quello delle regioni co-titolari del tema. Prima ci ignoravamo, o addirittura confliggevamo, mentre adesso concorriamo nel senso buono del termine.

I Giochi della gioventù non sono altro che l'espressione di questa progettualità che si fa sistemica dentro le scuole dove ancora c'è una distanza significativa rispetto alla nostra idea, è lì che si consacra per tutti l'offerta sportiva. Dobbiamo migliorare le palestre, il ministro Valditara ha trovato risorse per una cifra doppia rispetto al PNRR e sta facendo un'operazione territoriale proprio partendo dal sud per cercare di ridurre le distanze. Insieme stiamo cercando di trovare le risorse per i primi tre anni delle elementari che non fanno educazione motoria con personale qualificato.  Stiamo cercando di stabilizzare nell'arco del mandato la quarta e la quinta elementare. Mettiamo risorse a disposizione di Sport e salute per un progetto che si chiama Scuola attiva Kids e Junior che prevede il tutoraggio degli insegnanti con personale qualificato sportivo. Stiamo lavorando con il ministro Bernini per qualificare in modo più orientato alla psicomotricità i corsi di laurea di scienze motorie che si stanno sbilanciando sulla parte medico-scientifica.

I giochi della gioventù non li facciamo io con il ministro Valditara, ma collaboriamo con il ministro Locatelli per la parte di cultura paralimpica, con il ministro Schillaci per la salute, con il ministro Fratin per il tema del rapporto con l'ambiente e con il ministro Lollobrigida per la parte di alimentazione. I giochi sportivi che diventano un percorso civico. Adesso si aggiunge il ministro Giuli perché il mondo delle arti sarà alleato di quello dello sport.

Studiamo i numeri, cerchiamo di capire attraverso un'interpretazione oggettiva dei fenomeni sia economici che sociali che di benessere come possiamo orientare gli investimenti per elaborare un modello italiano che punti a continuare a vincere ma soprattutto a contrastare quei fenomeni di degenerazione di cui ci accorgiamo quando diventano cronaca nera".


SULLA PISTA DA BOB

"Scendere sulla pista di bob è stato meraviglioso. Prima la mia motivazione era stata quella di aver seguito tutto dal momento del concepimento, ma mancava qualcosa. Cioè la dimostrazione che quella creatura meravigliosa dal punto di vista tecnico, infrastrutturale e anche tecnologico non fosse solo per pochi eletti e che potesse essere anche una opportunità di divertimento con tutta la sicurezza necessaria. Finché te la raccontano è un conto, la gente vedeva questa cosa come lontana, il fatto che un sessantacinquenne abbia fatto questa cosa che ha avuto i suoi sessanta di secondi di palpitazione è la dimostrazione che esiste la pista, che è sicura, che potrà essere utilizzata non solo dai grandi campioni e campionesse ma anche dalle persone normali.

La vita di queste infrastrutture dipende anche dalla molteplicità degli usi che se ne fanno. È stato fatto un miracolo, in un anno non ci credeva nessuno. In Cina ci hanno messo più di due anni, questo per far capire il senso dell'impresa. Ed è anche un gioiello ambientalmente compatibile, stiamo piantando 8000 alberi che daranno un significato ulteriore alla struttura, non si è parlato della centrale di raffreddamento, avanguardia mondiale, che servirà non soltanto la pista ma anche il palazzo del ghiaccio di Cortina".