L'IMBOSCATA - Non chiamatelo gioco difensivo, è impotenza. Alex Schettino, Max Von Masoch e Cromagnon Doveri. Juventus da rifare ed Elkann a giugno la rifarà. La decisione (giusta) su Dybala

Alex Schettino, Max Von Masoch, Cromagnon Doveri. La Supercoppa va ai supplementari e (con merito) all'Inter. Differenza: l'Inter prova a giocare, la Juventus dopo una ventina di minuti diserta l'impegno. Non è gioco difensivo quello della Juve. E' visibile impotenza. Simone Inzaghi mentitore nel pre gara: come mai avrebbe potuto essere designata quale favorita nella lotta scudetto la Juventus, privata di Ronaldo? Quella Juventus che era arrivata (con Ronaldo) quarta per il rotto della cuffia nella precedente stagione? La stagione nella quale l'Inter si era laureata campione d' Italia? Ma non deve stupire: arrivano all'Inter e imparano velocemente le abitudini della casa. In una costante condizioni di inferiority complex. Anche quando risultano con evidenza superiori. E allora Bedi Moratti “sogna“ di vincere 6-0. E allora Enrico Mentana neroazzurro dalla battuta facile dopo aver auspicato che “vengano respinti i migranti che arrivano in Sicilia con la maglia della Juventus“, a gara in corso ironizza “se si va ai rigori, Doveri ce ne fa battere uno ogni tre“.
Niente di nuovo. Chi deride le televisioni locali (Amadeus, tu quoque grisbi?) dovrebbe riascoltare le urla sguaiate del telecronista Mediaset al gooooooool di Sanchez. Nelle televisioni locali, in confronto, risultano sobri: per quanto si dichiarino esplicitamente tifosi. Vogliamo parlare del fine dicitore con baffetto Luca, core de Roma che (avanti la Lupa di due reti ulula intempestivo sul web)“ stavolta la Juve se l'è presa eccetera?“. Sono un accanito lettore di Aldo Grasso, miglior critico televisivo del Paese. E anche lui (come Massimo del “Caffè“) pasionario granata. Ho il rimpianto di non aver mai visto giocare Loik e Mazzola, monumenti del Grande Torino, scovati in Laguna e scippati con destrezza (vuole la leggenda), entrambi alla Juventus di allora. Ma ho sempre nelle orecchie le parole di Giovanni Arpino con il quale a volte andavo a pranzo dalle parti di via Leopardi a Milano. “Quelle facce operaie - spiegava Arpino - che esaltavano i battilastra della Bertone e che sul campo ricamavano meraviglie“.
Commentando un documentario realizzato (“dal di dentro“) recentemente sulla Juventus , ha chiosato Grasso con perfidia di “altra squadra di Torino“, chiudendo il suo “pezzo“ rammentando che il tramonto sul Po e sul Valentino “è granata“. E quindi dagli a Bonucci che ha preso per il bavero il segretario dell'Inter dopo aver ricevuto nei timpani cose (pare) poco commendevoli. Bonucci ha il piglio del capo ultras, ma se vai deliberatamente a sbertucciare il prossimo devi anche mettere in conto che quello non la prenda bene. Bonucci giustamente multato, ma evitare farisei e pie donne, indignazioni fuori luogo. Non per il gestore della mia “linea“ che ha realizzato un “sondaggio“: giusta la sanzione a Bonucci? Risposta del pueblo: no, andava squalificato. Fenomeni: perché non avete realizzato un sondaggio su De Laurentiis? Domanda: sarebbe stato giusto squalificarlo dopo aver voluto mandare in campo contro il parere della Asl tre giocatori di cui uno post Napoli – Juventus risultato positivo? Fenomeni: va a finire che disdico il contratto e cambio gestore telefonico.
Riepilogando : Schettino Alex Sandro ne ha fatta un'altra. Una a gara. Ogni volta, costosissima sul piano del risultato. Risulta essere l'unico brasiliano della serie A convocato dal Ct Tite per i prossimi match del Brasile . Tenerlo lì nei prossimi mesi, no?
Dal canto suo Max Von Masoch al Meazza si è superato: fuori Bernardeschi che il collega Gianni Visnadi ha definito (ma solo lui) “dannoso“ sul “Giornale“ per far posto ad Arhur, l'inutile “pizzardone“ che accende i lumini senza riuscire mai ad illuminare. Fuori Morata per far posto a Kean: il nulla preferito al poco. Fuori Locatelli per far posto a Bentancur: e senza essere su Scherzi a Parte. Niente Dybala dall'inizio, niente Pellegrini. Ma Rabiot (che Tony Damascelli ha bollato con un manzo del Wayoming) in campo. Regalatelo: almeno qualche copeco lo risparmierete. Max Von Masoch (dice che se il Mancio dovesse steccare contro Cr7 la qualificazione al Mondiale potrebbe essere Allegri a prendere il suo posto) si convinca: cinque cambi non sono obbligatori. A volte cambiare risulta deleterio. Specie in una squadra che necessiterebbe di certezze .
E poi Cromagnon Doveri. Uno che sistematicamente cambia metro di giudizio in corsa. Non ha influito sul risultato: ha solo, come sovente gli accade, rotto gli zebedei. Io ero in tribuna stampa ad Udine per un indimenticabile Udinese-Juve dove Khedira fece il Cr7. E rammento ancora quella direzione. I designatori dimenticano, i giornalisti mai dovrebbero.
Rocco Commisso non brilla per simpatia. Ma quando dice che in un'azienda americana, gli azionisti avrebbero fatto causa ad Andrea Agnelli non ha tutti i torti. In tre anni sulla scia del deleterio Paratici Style un gruppo meraviglioso (e vincente) è stato distrutto. Non per fine ciclo. Per cattiva gestione e per spocchia. La Juventus è da rifare. E pare che a giugno Elkann la rifarà. Dando spazio all'elemento femminile. Una donna (molto brava) è già subentrata nel Cda. Una donna potrebbe essere chiamata alla presidenza. La Juventus a giugno (Champion's o non Champion's) cambierà pelle. Sarà una Juve a vocazione italiana. Molti saranno congedati: senza rimpianti. Altri potrebbero congedarsi. Ormai è chiaro: 10 milioni a stagione al quasi trentenne Dybala la Juve non è disposta a concederli. A mio parere con ragione. E lo dice uno che ama Dybala. Ma che comprende che alla Juve serve un leader diverso da Dybala.
Il tempo di Bonucci e Chiellini si sta esaurendo. Serve un condottiero. Trovarlo non sarà facile.