BUFFON: "Le analogie col 2006 sono molte. Fiducia ed emozioni sono le stesse. Due anni fa ero 150° tra i più forti del mondo e ora..."

A poche ore dalla sfida contro la Spagna, Gigi Buffon rivive le stesse sensazioni di quattro anni fa, quando sempre con la maglia della Nazionale si apprestava a disputare la finalissima del Mondiale 2006 a Berlino: "Le emozioni sono quelle, la fiducia è quella - ha detto il portiere bianconero nella conferenza stampa della vigilia -.  Se sarà uguale o meno, basterà avere la pazienza di aspettare. Quando intraprendi un cammino di un certo livello le analogie sono molte".
Buffon ha speso quindi altre belle parole il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: "In un momento di miseria come questo, una persona di buon senso e intelligente sembra un gigante. E lui sembra un gigante, tanti complimenti".

Gigi si sofferma sulla gara contro la Spagna, non certo una passeggiata: "Ho detto che non avremmo vinto gli Europei perché c'era e c'è tuttora una squadra che è chiaramente superiore. Abbiamo un problema,  perchè incontriamo la squadra che manifesta la propria superiorità. Per fortuna si parte sullo zero a zero. Dopo il mancato biscotto tra Spagna e Croazia parlai di un 'bonus' che la Spagna avrebbe verso la Nazionale? Era un modo di dire, per far sentire loro la nostra riconoscenza, che nel calcio molto spesso non esiste. Chi toglierei alla Spagna per domani sera? Ha talmente tanti campioni che fare delle preferenze significherebbe mancare di rispetto agli altri giocatori. La Spagna ha più possibilità di vincere perchè ha un percorso quadriennale di gioco e risultati. L'Italia è stata la sorpresa, speriamo lo sia sino in fondo".

Inevitabile una battuta sul collega spagnolo Iker Casillas: "Mi piace, lo stimo. Due anni fa ero il 150esimo tra i più forti del mondo - la stoccata di Buffon -, sono contento di essere qui e giocarmi la finale. Spero di essere all'altezza della situazione".

Buffon parla anche dell'uomo del momento, Balotelli: "Mario ha fatto molto bene perchè è un giocatore che di base ha qualità immense. Poi, è entrato in un gruppo di grandi campioni, non solo calcisticamente, ed ha trovato un allenatore che in più modi è riuscito a farlo rendere al meglio. Insomma, il maggior merito è suo, perchè se l'è cercata e voluta, ma anche degli altri".