A MENTE FREDDA - Quando il verbo vincere sparisce dal vocabolario della Juve

12.01.2025 14:20 di  Quintiliano Giampietro   vedi letture
A MENTE FREDDA - Quando il verbo vincere sparisce dal vocabolario della Juve
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"Qualche pari di troppo, ma abbiamo perso solo 2 partite su 27". Quando Motta sottolinea il percorso, comprensivo di imbattibilità in campionato, mostra paradossalmente i segni della crisi in cui è finita la sua Juve perché 12 pareggi in 19 giornate sono inammissibili per chi punta in alto.Tanto più senza trame di gioco degne di questo nome, con poca determinazione e spesso palesando una fragilità mentale contraria alla storia bianconera. Serve altro? La diagnosi parla di una malattia ormai cronica se per l'ennesima volta vai in vantaggio, non chiudi le gara, ti abbassi troppo, subisci il pareggio. E con tutto rispetto per il Torino, parliamo di un avversario oggettivamente alla portata, ma che ha sopperito alla differenza tecnica, tirando fuori testa, grinta e agonismo. Lo stesso che pare non abbia più diritto di cittadinanza nella Juve. E questo forse è il problema più importante, comunque condizionante per tutto il resto. 

Il nervosismo di Thiago, con conseguente espulsione, è il campanello d'allarme di una situazione molto critica anche a livello emotivo. Siamo sicuri che lo spogliatoio sia unito? E' una speranza. Comunque sia, ora la Juve è attesa da un ciclo tremendo. Atalanta, Milan, Bruges, Napoli e Benfica:praticamente è un gennaio fondamentale, forse decisivo. Sul fronte dei singoli le note positive sono Yildiz e Douglas Luiz. Speriamo l'allenatore abbia capito che il giovane turco deve stare più vicino alla porta. Salta l'uomo, crea superiorità numerica e segna. Peraltro gol di qualità, come le sue giocate. Luiz prima della gara di ieri era stato impiegando solo due volte da titolare, accumulando pochi minuti. Fermo restando l'infortunio, sembrava fosse un mistero. Uno dei migliori centrocampisti in Premier League, valuatato 51 milioni, riserva. Addirittura sul mercato dopo soli sei mesi. Per carità, nel Derby della Mole niente di eccezionale, ma certo ha dimostrato che può starci in questa squadra, la pagnotta l'ha portata a casa. A differenza di Koopmeiners, il giocatore più costoso dell'ultimo mercato estivo, 61 milioni. L'olandese è sulla scia delle ultime prestazioni: poco incisivo, spesso vaga per il campo. Non si capisce quale possa e debba essere la sua zona di competenza, sicuramente avrebbe bisogno di più spazio. Nemmeno la fascia da capitano è riuscito a scuoterlo. A proposito, è ufficialmente lui il vice di Locatelli o dobbiamo aspettarci nuove sorprese?