A MENTE FREDDA - In Champions sorrisi a metà per la Juve di Motta

La Juve di Motta poteva e forse doveva espugnare il campo del Lille. La squadra di Motta torna consapevole di essere in una fase di crescita, ma allo stesso tempo con una valigia di rimpianti. Sotto il profilo del gioco i passi avanti sono evidenti, manca sempre la determinazione giusta per mettere ko l'avversario. E questo dipende in generale dalla fase offensiva, in particolare dalla mancanza di cinismo. L'ormai atavico problema riguarda i famosi ultimi sedici metri, ma anche la freddezza sotto porta. Due gol giustamente annullati a Koopmeiners che invece doveva fare meglio in un'altra circostanza, bravo anche il portiere avversario in un paio di occasioni. Peccato perché un blitz avrebbe rimesso la Juve seriamente in corsa per la qualificazione diretta agli ottavi. Ora molto complicata, l'obiettivo playoff resta ampiamente alla portata. Contro Aston Villa, Manchester City, Club Brugge e Benfica potrebbero bastare quattro punti, ovviamente si tenterà l'impresa di passare dalla porta principale. 

Gioco a parte, a Lilla c'è stata la conferma di qualche singolo della Juve. Intanto Conceicao, come sempre spina nel fianco degli avversari. Bravo nel saltare l'uomo e nel procurarsi il calcio di rigore. Thuram sta palesando una crescita continua. Il centrocampista francese è inesauribile, abile in entrambe le fasi, come interdizione e inserimenti. Insieme al portoghese è stato tra i migliori in campo. Malgrado ancora non sia al top per via della frattura ad una costola, detto della questione realizzativa, Koopmeiners è un punto di riferimento importante. I suoi movimenti favoriscono i compagni. Ad un certo punto della ripresa lo abbiamo visto anche nel ruolo di seconda punta. L'impressione è che da quando l'olandese è tornato, la squadra giri meglio. Se c'è un appunto da fare a Motta è legato ai cambi. certamente hanno tolto qualcosa alla squadra, in una fase della gara in cui si poteva affondare l'avversario. Sabato sarà di nuovo campionato con il Derby della Mole.