ESCLUSIVA TJ - Filippo Maniero: "Quagliarella, quanti consigli gli ho dato al Toro... Le punte di stazza: categoria in estinzione"

07.04.2012 12:00 di  Gaetano Mocciaro   vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Filippo Maniero: "Quagliarella, quanti consigli gli ho dato al Toro... Le punte di stazza: categoria in estinzione"
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Filippo "Pippo" Maniero, in esclusiva per TuttoJuve.com, ci parla della sfida di oggi pomeriggio al "Barbera" e ritorna indietro col tempo, quando ai tempi del Torino condivideva l'attacco con un giovane e poco conosciuto attaccante allora in cerca di spazio: Fabio Quagliarella.

Filippo Maniero, dopo i successi contro Inter e Napoli comincia per la Juve la discesa?

“Non credo proprio sia arrivata la discesa per la Juve, perché i punti adesso valgono più di qualche mese fa. Conte lo sa benissimo e a Palermo, con l’ambiente che ci sarà non sarà affatto facile. Lo stadio sarà pieno perché la Juve da sempre richiama grande interesse, perciò davanti al pubblico delle grandi occasioni i rosanero non potranno permettersi figuracce, anche perché conosco il presidente Zamparini…”.

Come vedi questa lotta gomito a gomito col Milan?

“Ci sono due punti di differenza che non sono sufficienti. Le due squadre lotteranno fino alla fine e poi ci sarà da vedere il derby di Milano che può essere decisivo. Al momento se devo fare un pronostico dico che il Milan ha il 51% di possibilità, la Juve il 49%”.

Stagione 2004/05, nel Torino in attacco oltre a te c’era un giovane Fabio Quagliarella. Ti aspettavi una carriera simile dell’attaccante della Juve?

“Di Quagliarella non posso che parlarne bene. Sembra facile dirlo adesso, ma mi aspettavo che avrebbe fatto una grande carriera. Ricordo che dopo 3-4 allenamenti mi ero informato su chi fosse quel ragazzo che faceva quei numeri. Spiccavano le sue qualità tecniche e fisiche e vedevo il modo in cui si allenava e giocava”. 

Per te fu anche un concorrente un po’a sorpresa per la maglia titolare

“Capivo le scelte del tecnico, d’altronde io ero uno dei più vecchi e magari non avevo la freschezza che poteva avere proprio lui o Pinga. In ogni caso avevo un rapporto bellissimo con Quagliarella, mi chiedeva sempre consigli perché voleva imparare i “trucchi del mestiere”. Io ho cercato di aiutarlo il più possibile e mi fa piacere avergli dato utili suggerimenti”.

Restiamo sul tema attaccanti: la tua caratteristica principale è stata nell’abilità del colpo di testa. Proprio nella Juve di oggi manca nel reparto offensivo il gioco aereo. Credi si debba intervenire su questo aspetto?

“C’è Matri ad avere un po’ questa caratteristica. Anche se negli ultimi anni ho notato che il ruolo della prima punta forte fisicamente, alla Vieri o alla Batistuta, per intenderci, stia un po’ scomparendo. Ed è un discorso che vale per tutte le squadre. Questo mi dispiace, perché penso sia un ruolo fondamentale, però vedo che adesso seguendo la filosofia del Barcellona gli allenatori preferiscono giocatori svelti e brevilinei. Peccato che di Barcellona ce ne sia uno solo… A mio avviso in certi momenti della partita serve eccome l’attaccante di stazza, per scardinare quelle difese chiuse, grazie a una spizzata di testa, al far valere la sua forza nelle mischie. Se oggi mi chiedi se c’è ancora un attaccante di queste caratteristiche non me ne vengono in mente così su due piedi, penso magari a Gilardino, che comunque ha quasi 30 anni. Di punte emergenti forti fisicamente e abili nel gioco aereo non ne vedo più”.