La Repubblica To - Cairo vende il Toro: "Situazione invivibile, lascio"

26.02.2010 11:04 di  Redazione TuttoJuve   vedi letture
Fonte: La Repubblica Torino
La Repubblica To - Cairo vende il Toro: "Situazione invivibile, lascio"
TuttoJuve.com
© foto di Image Photo Agency

Le avvisaglie c'erano tutte, con quella offerta da 20 milioni di euro firmata Gaucci. Se quella proposta non ha mai trovato riscontri diretti, la volontà di Urbano Cairo di cedere il Torino è invece assolutamente certa. Perché a rivelarlo è il diretto interessato, attraverso le sue confessioni a un quotidiano. Una decisione che l’editore definisce “irrevocabile”, maturata a seguito di una situazione “invivibile. Ma finchè resterò presidente – garantisce Cairo - farò di tutto per motivare i giocatori. Assicurerò gli stipendi. E sulla promozione in A non è ancora detta l'ultima parola”.

Nel dare l’annuncio, Cairo tira in ballo l’atteggiamento dei tifosi, o almeno una parte di essi. “Basta, lascio – è lo sfogo dell’editore -. A grande, grande malincuore ho deciso di mettere in vendita il Toro. Una parte minoritaria ma rumorosa della tifoseria non mi vuole più e può creare problemi ambientali alla squadra. Sono rimasto zitto due mesi, ho lasciato che parlasse il campo. Ma dopo la sconfitta con la Salernitana sono ripartite le critiche, le campagne di stampa. E allora adesso torno a parlare io. Per dire che vendo”.

Cairo e i tifosi, un rapporto mai sereno. Ai supporter granata, il presidente che vuole andar via detta la morale della favola. "Sono straordinari, ma devono imparare a modulare le loro aspettative. Non siamo più negli anni 70. Oggi, oltre alla Juve e alle milanesi, ci sono le romane, la Fiorentina, il Napoli, il Palermo, le genovesi. Abbiamo introiti da decimo posto. Mi dispiace per il 70% dei tifosi che, secondo il sondaggio da me commissionato, mi vuole ancora bene. Ma io desidero che anche l'altro 30% sia felice".



A sentire Cairo, non esiste alcuna trattativa già avviata. Ma il presidente traccia un identikit del suo successore. “Chi vuole comprare deve avere qualcosa più di me in tutti i campi – è l’a nalisi di Cairo -: più ricco, più capace, più organizzato e più tifoso, anche se esserlo troppo può diventare un problema. Meglio se piemontese, e se è torinese meglio ancora, visto che mi è stato rinfacciato di aver tolto torinesità al Toro. Gaucci è da escludere? Mai parlato con lui, nè lui con me o con i miei collaboratori. Io il Torino non lo vendo a chiunque. Soprattutto non a quelli che si candidano attraverso i giornali. Chi cerca solo pubblicità non lo ricevo neppure".

Chi vorrà comprare il Toro, chiederà a Cairo chiarezza sulla situazione finanziaria del club. E qui il presidente si produce in un nuovo slancio di amarezza. "Ho messo nel sistema Toro circa 30 milioni di euro di tasca mia. 30 milioni veri, c'è gente che non li vede in tutta la vita. Potevo farmi la barca, l'aereo personale. Invece li ho usati per il Toro. E ci ho investito anche un mare di tempo, sottraendolo ai figli. Mi sono fatto il mazzo. Ma sono felice di essermelo fatto".

Cairo assicura di non lasciare scheletri nell’armadio. "Neanche un euro di debito con le banche. Neanche uno. Solo crediti e debiti legati all'acquisto o alla cessione dei giocatori. Ma il cartellino di Dzemaili, da solo, copre ampiamente lo sbilancio. Il Torino ha molti giocatori di proprietà, Bianchi, Dzemaili, Ogbonna, Rubin, Abbruscato, giovani come Malonga, Suciu, Comi, Benedetti che tutti ci invidiano. Invece sembra che abbiamo solo prestiti. Anche la Juve ha preso Candreva in prestito, ma nessuno si scandalizza”.