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Tacchinardi entusiasta: "Mi aspetto ancora dei fuochi d'artificio, Giuntoli lavora come Moggi. Bremer? Lo scambierei con Kim. Sulla 10 a Yildiz..."

08.07.2024 11:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Tacchinardi entusiasta: "Mi aspetto ancora dei fuochi d'artificio, Giuntoli lavora come Moggi. Bremer? Lo scambierei con Kim. Sulla 10 a Yildiz..."
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

La redazione di Tuttojuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex centrocampista della Juventus dal 1994 al 2005, Alessio Tacchinardi, per parlare approfonditamente degli ultimi avvicendamenti in casa bianconera:

Douglas Luiz e Di Gregorio già annunciati, nelle prossime ore le visite mediche di Thuram e altri colpi sono in arrivo. Insomma, il mercato della Juventus è iniziato molto bene.

"Le strategie mi sembrano già piuttosto delineate, anche perché la società sa che cosa fare. Giuntoli è uno che fa poco cinema e fa molti fatti: ha saputo sin da subito chi prendere come allenatore - che è uno dei più bravi della scorsa Serie A -, sta riuscendo a fare mercato con il budget a sua disposizione e la mia sensazione è che ci sarà, purtroppo, qualche scelta molto dolorosa a cui dovremo far fronte. Il direttore, zitto zitto, ha le idee chiare esattamente come Thiago Motta; la Juve dei top club italiani è quella che mi sta incuriosendo di più sotto questo punto di vista. Non deve avere l'apprensione di vincere lo scudetto, ma costruire un nuovo ciclo. Mi aspetto anche per questo ancora dei fuochi d'artificio".

Una delle scelte dolorose che sottintendevi è Federico Chiesa, a cui auspicavi la centralità nel progetto della Juventus di quest'anno. Un sacrificio del genere, per il tifoso, può essere più capibile a fronte di Koopmeiners e Sancho che potrebbero entrare al suo posto?

"L'importante è avere le idee chiare sul che cosa fare con Chiesa, perché tatticamente non può giocare seconda punta e largo a destra fa fatica. Le difficoltà mi sembrano piuttosto oggettive, anche perché soffre di grande discontinuità e non riesce a fare delle belle partite per tutto l'anno. Dipendesse da me lo terrei, però al tifoso interessa di più capire quale sarà il nuovo progetto. Io dico sempre che i giocatori passano e la Juve resta, sicuramente potrebbe essere una scelta dolorosa ma con Koopmeiners e Sancho è tutto più digeribile".

Dove vedresti meglio Chiesa: alla Roma o all'estero?

"Spero all'estero, vederlo con un'altra maglia in Italia mi darebbe fastidio. Se dovesse andare a Roma, in un 4-2-3-1, lo vedrei largo a sinistra con un altro a destra a piede invertito, Dybala dietro la punta e un attaccante alla Lukaku: quello sarebbe un super attacco, da Champions League, a patto che Chiesa giochi sempre lì e non cambi posizione. Mi sembra che quest'anno Giuntoli stia prendendo di petto le situazioni, perché la scelta di mandar via Federico è molto forte e potrebbe rivelarsi anche un po' rischiosa".

Per il modo in cui sta lavorando in silenzio e per come prende le decisioni, Giuntoli ricorda un po' Luciano Moggi?

"Moggi è un po' più esuberante dal punto di vista caratteriale, più guascone e divertente su certe cose. Non conosco di persona l'attuale ds della Juve, ma nelle interviste mi sembra più freddo ed è molto tosto. Entrambi parlano poco e preferiscono i fatti, questo penso sia un aspetto in comune tra i due. E Giuntoli, come stile, si associa molto bene alla Juventus".

Come costruiamo il nuovo centrocampo bianconero? Con Fagioli in cabina di regia e Douglas Luiz mezz'ala, o col brasiliano mediano e Koopmeiners come numero 8?

"Sono curioso di capire come giocherà Motta, se a due o a tre, anche se il suo è un calcio molto fluido e i suoi giocatori occupano molte posizioni in campo. La prima cosa che farei è portare subito a casa Koopmeiners che ha un qualcosa di diverso dagli altri, poi ci sarà da incastrare un centrocampo nuovo e non sarà semplice farlo. Fagioli è un nodo molto delicato per la Juve e ci andrei piano su di lui, perché prima di tutto ci sarà da capire se le sue problematiche sono state superate. Non è che passa tutto con la squalifica, se non dovesse essere tutto ok sarebbe un bel problema. A me piace molto, spero possa trovare la giusta concentrazione per rendere al meglio. Io il centrocampo lo costruirei con Fagioli vertice basso, con Thuram e Koopmeiners come mezze ali. Qualcosa poi verrà ancora fatto, come prendere una decisione su Miretti, Locatelli e Nicolussi Caviglia".

Forse qualcosa verrà fatto anche sulla fascia, chi ti piacerebbe più di tutti in quella zona di campo?

"A destra prenderei un brutto Di Lorenzo della nazionale che per me è un giocatore forte, poi sistemerei anche la questione difensori. Ci sarà da capire anche che farà Bremer dopo la Coppa America, ho visto che dopo l'intervista ha voluto chiarire la sua posizione ma per me è un giocatore che potrebbe far fatica in una difesa a quattro. Per me balla molto anche lui, non è tecnico o duttile ed è più bravo nell'uomo contro uomo. Poi magari Motta lo trasformerà come ha fatto con Calafiori, ma non mi sembra sia in possesso di quelle caratteristiche".

Però se vendi Bremer, il problema dopo sorge anche in difesa. E in una squadra in pieno rinnovamento, non so quanto possa convenire andare a spendere altri soldi in quella zona di campo.

"Però Giuntoli è bravo a prendere dei giocatori sconosciuti, ad esempio Kim che è reduce da una stagione difficile a Monaco di Baviera. Per come gioca Thiago Motta, personalmente, lo cambierei con Bremer, perché è un difensore totalmente diverso. Oggi lo scambierei subito".

Domanda delle domande: la 10 a Yildiz sarebbe la scelta giusta?

"Aspetterei almeno un altro anno per assegnare una maglia così pesante ad un ragazzo ancora giovane, che a me piace molto per atteggiamento e qualità in campo. Non ho niente contro Kenan, ma una volta bisognava fare 25 gol come Del Piero per diventare un fuoriclasse e poter aspirare ad un numero del genere. I tifosi si entusiasmano e si identificano in quel giocatore, quando Pogba o Dybala presero la 10 è perché erano reduci da anni mostruosi. C'è troppa esaltazione rispetto ai miei tempi, bisogna tornare ad abbassare le orecchie. D'altronde il risultato contro una buona Svizzera non è stato casuale, con la nostra nazionale che era stata dipinta come quella di Pelé, Maradona e Baggio".

Ti aspettavi un cambio così repentino in porta?

"Non me l'aspettavo, sono sincero. Giuntoli e Motta si stanno prendendo delle responsabilità importanti, alla Juve devi accettarle di prendere e non andare sull'usato sicuro. A me piacciono le persone di personalità che prendono una posizione, perché sbaglia solo chi fa. Obiettivamente è una scelta che mi ha spiazzato, in quanto Szczesny è ancora al top e lo sostituisci con uno bravo e non ancora al suo livello".

Si ringrazia Alessio Tacchinardi per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.