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L'ag. Belloni su Di Gregorio: "È venuto alla Juve per vincere, vi dico quando iniziammo ad impostare la trattativa. Sul ruolo e la negoziazione con Amaradio..."

13.07.2024 12:00 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - L'ag. Belloni su Di Gregorio: "È venuto alla Juve per vincere, vi dico quando iniziammo ad impostare la trattativa. Sul ruolo e la negoziazione con Amaradio..."
© foto di Carlo Alberto Belloni

C'è grande felicità e la si percepisce molto bene nelle parole di Carlo Alberto Belloni, agente e fondatore dell'agenzia "Ca Sport Management" che nel giro di una settimana ha assistito alla firma dei suoi assistiti Michele Di Gregorio e Luca Amaradio rispettivamente per la prima squadra bianconera e la formazione Next Gen che milita in Serie C. La nostra redazione lo ha contattato telefonicamente, in esclusiva, per parlare approfonditamente dei suoi due ragazzi e non solo:

Hai vissuto una grande settimana per quello che è successo con Di Gregorio e Amaradio.

"Per Michele è stato il coronamento di un percorso, l'obiettivo era di arrivare in una squadra come la Juventus per vincere e non ci nascondiamo nel dirlo; Luca arriva dai dilettanti e sta seguendo una strada diversa rispetto ad altri suoi coetanei, era già stato addocchiato da società professionistiche ed è un ragazzo che ha sempre ascoltato i nostri consigli. In Serie D ha fatto la differenza come 2005, c'erano molti occhi importanti addosso ma ho dato la priorità alla Juventus Next Gen per i discorsi già avviati per Di Gregorio. L'ho sempre pensato, però in questi giorni mi sono reso ancora più conto di come la Juventus sia un club davvero top".

Ci hai appena raccontato che hai dato priorità alla Juventus per Amaradio, ma è stato difficile trovare un accordo con il club?

"No, perché il direttore Roberto Canepa del Derthona - che ha avuto dei trascorsi lavorativi con Cristiano Giuntoli - ha dato un parere positivo sul potenziale di Luca e sullo sviluppo che ancora può avere, visto che stiamo parlando di un ragazzo di soltanto 18 anni. C'è stato un allineamento delle parti, la volontà del calciatore non era nemmeno da mettere in discussione in quanto è da sempre un tifoso bianconero".

Per presentarlo meglio, che tipo di giocatore è Luca Amaradio?

"E' un esterno d'attacco, mancino, che gioca da entrambe le parti, dotato di grande corsa e si sacrifica molto per la squadra. E' stato adattato in questa stagione in ruoli non suoi come la mezz'ala e il quinto di centrocampo, ma è sempre stato protagonista con prestazioni importanti. Luca è bravo nel saltare l'uomo e creare superiorità numerica, è un ragazzo che già da piccolino aveva fatto dei provini non andati bene con la Juventus e si accasò dunque all'Alessandria. Oggi è diventato, per caratteristiche, un papabile profilo per la Next Gen e la prossima stagione indosserà questi colori con grande orgoglio".

Insomma, una vera e propria chiusura di un cerchio iniziata tanti anni fa e conclusasi adesso con questo ingaggio.

"In realtà non si è concluso nulla, è ancora all'inizio e stiamo parlando della Serie C anche se il club si chiama Juventus. Il lavoro fatto con le seconde squadre è propedeutico per la crescita dei giovani, lui come 2005 può giocare in Primavera, Next Gen o esser convocato in prima squadra. E' giusto che gli venga dato il tempo necessario per adattarsi alla nuova categoria e a questi colori così importanti Il ragazzo si presenterà affamato e con grande voglia di far bene".

A chi può assomigliare in campo?

"E' tutto molto relativo sulla somiglianza, è un esterno d'attacco che ha gamba e nonostante sia mancino usa benissimo il destro sia per portare che per calciar la palla. E' veramente una bella scommessa che speriamo di poter vincere, l'obiettivo è di arrivare in Serie A".

Un po' quello che è successo con Michele Di Gregorio, che ormai assisti da ben dodici anni. La cosa che più ci ha colpiti è vederlo lì con tutta la sua famiglia in occasione della firma del contratto.

"La famiglia ha sempre avuto un ruolo molto importante nella sua vita, lui ha voluto condividere con i suoi affetti più cari quelli che sono stati i giorni più belli della sua vita. Perché firmare con la Juventus è sicuramente il coronamento di un sogno e il raggiungimento di un grande obiettivo. Per qualcuno poteva esser pura utopia ma invece noi siamo riusciti a guadagnarci questa grande opportunità. Abbiamo fatto una presentazione un po' in stile famiglia sudamericana".

L'accostamento Di Gregorio-Juve sono rimbalzati a noi attorno ai mesi di febbraio e marzo, ci puoi svelare invece quando sono realmente iniziati i primi contatti con la Juventus?

"Ne avevo parlato con la dirigenza bianconera prima del match tra Monza e Juventus, ci siamo incontrati diverse volte a gennaio ma già a fine mese ci eravamo stretti la mano. Per noi è stato un passaggio fondamentale, e abbiamo rispettato fino alla fine la volontà di andare alla Juve".

Quando il calciatore ha saputo dell'interesse bianconero, quale è stata la sua reazione?

"La realtà è che a settembre 2023 gli dissi di andar forte in quanto sarebbe stato l'anno giusto per cambiare squadra e andare in un top club. Avevo intravisto un potenziale giro di portieri della Juventus e da lì iniziamo ad impostare la cosa. E' stata condivisa la scelta di rimanere un altro anno a Monza, poiché c'era la possibilità che Michele potesse ulteriormente alzare il livello come ha fatto arrivando così in bianconero da miglior portiere della Serie A. Gli ho sempre detto che ai 27 anni sarebbe arrivato in un grande club e così è stato". 

Arriva dalla gavetta e si è conquistato un posto in Serie A a seguito di un percorso in cui è stato il migliore in C e in B. E nella Juventus, basti vedere Andrea Cambiaso, ci sono storie di ragazzi che sono approdati in bianconero dopo un lungo e tortuoso cammino. Uno dei più importanti, nemmeno a dirlo, fu l'approdo di Moreno Torricelli, anche se fu più diretto a livello di categoria. C'è la sensazione che possa incarnare lo "Stile Juve" per questo motivo?

"Assolutamente sì, la gavetta è stata fatta perché per arrivare alla Juve devi avere un certo tipo di bagaglio. Lui è partito dalla Serie C quando aveva 19 anni, pian piano ha scalato le categorie e in ogni stagione giocava 35/37 partite e questo lo ha portato ad essere il portiere che è oggi. E' impensabile pensare che un ragazzo appena uscito dalla Primavera possa esser già pronto per difendere i pali della Juve, soprattutto per la delicatezza del ruolo. Prediligo che i giovani vadano a farsi le ossa in D piuttosto che tenerli due stagioni in U19, poiché credo che si possa vedere il reale valore di un giocatore una volta che si misura il primo anno fuori dal contesto di settore giovanile".

Quali saranno i suoi obiettivi?

"Dare un grosso supporto alla Juve e dare una mano per tornare a vincere nuovamente. L'obiettivo è di alzare i trofei".

Mentre quello personale, immaginiamo bene, sia la chiamata di Spalletti in Nazionale.

"C'è il pensiero della Nazionale, ma verrà anche quello a tempo debito. Ora inizierà il nuovo ciclo che porterà l'Italia a prepararsi per la Coppa del Mondo, credo possa essere uno dei papabili convocati e ovviamente Michele darà sempre il massimo. Se dovesse arrivare la chiamata, l'accoglieremo con grandissima gioia".

Si ringrazia Carlo Alberto Belloni per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.

© foto di Carlo Alberto Belloni
© foto di Carlo Alberto Belloni