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Il doppio ex Marchionni: "Empoli vuol far bene, se la giocherà a viso aperto. Nella filosofia Juve conta più vincere che il bel gioco. Koopmeiners? E' come Nedved"

12.09.2024 18:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Il doppio ex Marchionni: "Empoli vuol far bene, se la giocherà a viso aperto. Nella filosofia Juve conta più vincere che il bel gioco. Koopmeiners? E' come Nedved"
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© foto di Carlo Giacomazza/CGP Photo Agency

"Mi sto tenendo aggiornato e guardo partite. Per il momento non c'è ancora nulla di concreto all'orizzonte, ma aspettiamo e vediamo quel che succederà. Soprattutto se dovessero arrivare degli esoneri nelle prossime settimane". Pensieri e parole di Marco Marchionni, doppio ex di Empoli e Juventus (in bianconero tra il 2006 e il 2009), che in esclusiva ai microfoni di TuttoJuve.com ha analizzato la sfida del Castellani di sabato pomeriggio e non solo:

Che sfida sarà quella tra Empoli e Juventus?

"Vedendo un po' l'andamento delle due squadre, mi aspetto una bella partita. Non sarà facile uscire dal Castellani coi tre punti. La Juventus ha iniziato col piede giusto, ma dovrà cercare di proseguire sulla strada dei risultati e delle buone prestazioni. Per fare una grande stagione, ci vuole sempre continuità".

Credi che la sfida col Psv, la prima stagionale in Champions, possa un po' distrarre questa squadra?

"La Juve non avrà la testa altrove, anche perché per mentalità non può permettersi per un altro anno di veder vincere le altre. Thiago Motta è un allenatore che pensa al presente e sono sicuro che si concentrerà nella maniera più assoluta su questa partita. Poi, una volta finito il match del Castellani, si comincerà a pensare seriamente al Psv".

Come se la giocherà l'Empoli? Che partita farà la squadra di D'Aversa?

"L'Empoli se la giocherà come quelle precedenti, a viso aperto e con la voglia di ottenere un altro risultato importante. Credo che vorranno proseguire sulla scia dei 5 punti raccolti nelle prime 3 partite di campionato".

D'Aversa, in così poco tempo, sembra aver dato già un'identità diversa rispetto a quella che era presente lo scorso anno.

"E' sempre più semplice il giudizio nel momento in cui arrivano i risultati, l'obiettivo dell'Empoli di fine stagione di certo non è cambiato e farà di tutto per ottenere la salvezza. Al momento è sulla strada giusta, ma ci sarà da battagliare e loro mi sembrano pronti per farlo. D'altronde in Serie A non puoi mai peccare di concentrazione, lo abbiamo visto lo scorso anno col Frosinone che è retrocesso dopo una prima parte di stagione spettacolare".

Che cosa ti ha colpito, invece, in queste prime giornate di campionato della Juventus?

"Mi ha colpito la disponibilità di seguire così tanto l'allenatore da parte dei giocatori, perché fin da subito è stato evidente come la squadra stia seguendo dei principi di gioco molto differenti da quelli degli anni scorsi".

In un'intervista riportata i giorni scorsi dai media italiani, De Bruyne ha un po' provocato la Juventus nel momento in cui si è detto insicuro del cambio di filosofia. E, da quanto dicevi prima, almeno per adesso sembra essere evidente il cambio nei bianconeri.

"La filosofia della Juve è vincere, a prescindere di come arriva. Se poi dovesse anche giocar bene, allora sarà tanto di guadagnato. Ma il bel gioco, per capirci meglio, se non porta risultati verrà messo da parte come è normale nel mondo del calcio. Sappiamo come la Vecchia Signora abbia fame di vittorie, è sempre stato così e i tifosi vogliono festeggiare dei successi a fine anno. E' sempre stato così".

La Juve ha cambiato volto sugli esterni, quanto ti incuriosisce Conceição?

"Potrebbe essere l'uomo in più, già all'Europeo ha dimostrato di avere dei colpi importanti e il suo ingresso, se dovesse subentrare a partita in corso, potrebbe spaccare l'equilibrio. Al di là di questo, però, vedo il suo arrivo come un messaggio per dimostrare agli altri che c'è competizione e quindi per non fargli mai abbassare la guardia".

Koopmeiners, invece, lo vedremo dietro la punta per tutta la stagione?

"Lui ha giocato in ogni ruolo possibile, ha fatto anche il difensore centrale. E' un po' come Pavel Nedved, nel senso che anche nelle giornate negative riesce a tirar fuori quel colpo per cambiare la partita. Per me hanno fatto davvero un ottimo acquisto, perché fa gol e assist con molta facilità".

Ti aspetti tanto da Yildiz e Vlahović?

"Yildiz è uno dei giovani più forti nel panorama europeo, per me si merita la numero 10. Le sue qualità sono già ben note, ma potrebbero emergere ancora di più se dovesse diventare ancora più decisivo e guadagnarsi così un ruolo da protagonista all'interno della squadra. Vlahović deve far gol, è solo così che può aiutare la Juventus. Dipenderà tutto da lui".

Quest'anno è stato anche agevolato dall'arrivo di "Chico" e Nico, due dei migliori esterni in circolazione per aumentare le occasioni da gol.

"Agevolato sì, ma poi dipenderà dal suo stato d'animo: se sarà in piena tranquillità, vedrete che riuscirà a raccogliere molti degli assist che arriveranno dai compagni di squadra".

Che ne pensi dell'interesse per David?

"Se lo stanno cercando le squadre più forti d'Italia, significa che è un gran giocatore. Sappiamo che giocare nel Lille è diverso dal farlo nell'Inter o nella Juve, più che altro perché le pressioni non sono esattamente le stesse, ma le sue qualità sono importanti e per me è all'altezza di un top club".

Capitolo campionato: come vedi la Juve?

"In questo momento c'è sempre l'Inter davanti a tutti, ha cambiato poco e sono arrivati dei giocatori importanti. Sta facendo come la Juve di Moggi che manteneva l'ossatura della squadra e pian piano aggiungeva sempre uno o due colpi. Ha un allenatore che vuol vincere sempre, le sue ambizioni di vittoria sono sempre tante. Tutto dipenderà dal tipo di difficoltà che dovrà affrontare tutto l'anno: se Juve, Milan e Napoli saranno lì, allora ci sarà un po' di bagarre per il titolo. Roma e Lazio sono un gradino un po' più basso, ma nel calcio non c'è mai nulla di scontato".

Si ringrazia Marco Marchionni per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.