Raul dice addio al Real Madrid in lacrime

"Il Real Madrid è stato per me una casa e da oggi inizia la difficile missione di essere cosi immensamente felice come lo sono stato qui", ha usato queste parole l'ex bandiera blanca, Raul Gonzalez Blanco, per salutare oggi i fans e i dirigenti del club blanco prima della sua partenza per lo Schalke 04.
In un giorno che ha definito "duro e triste", l'ex capitano del Real ha voluto salutare "tutti i presidenti, i compagni, i lavoratori, gli allenatori, i rivali, la stampa" prima di ricordare "la mia gente, e i milioni di tifosi del Real Madrid" che lo hanno sostenuto in questi anni e lo hanno fatto sentire a casa "soprattutto al Santiago Bernabeu. Sarò sempre a disposizione per qualsiasi cosa", ha concluso il calciatore che se ne va con il record di presenze (741 partite) e di gol segnati (323) con la maglia merengue.
Dopo aver letto il suo discorso di addio, l'attaccante è sceso in campo e si è diretto in lacrime al "Fondo Sur", dove alcune centinaia di fans lo aspettavano cantando cori con il suo nome. Raul ha firmato varie magliette e libri prima di accomiatarsi dai suoi tifosi lanciando baci e ringraziando emozionato.
Poi i complimenti a Mourinho: "Credo che sia un gran allenatore e penso che il suo acquisto sia stato molto azzeccato". Raul ha assicurato che l'arrivo del portoghese ha reso più difficile la sua partenza, perché Mou gli è "sempre piaciuto compagni che lo hanno avuto come allenatore hanno detto cose meravigliose su di lui".
Inoltre, ha aggiunto Raul, "io avevo voglia di allenare con lui e anche Mou ha riconosciuto che voleva allenarmi e vedermi, ma le circostanze hanno avuto il sopravvento". Per l'attaccante la decisione di partire "non dipendeva dal fatto che ci fosse un allenatore o un altro o che Mourinho mi volesse più o meno bene", ma è stata presa in famiglia, dopo aver visto che l'anno scorso non ha giocato molto.
Alla domanda su quale rivale ricorda meglio, Raul ha invece risposto Pep Guardiola: "In campo era già allenatore, dava ordini a tutti, poi nella Nazionale abbiamo fatto molta amicizia e lui mi fece il passaggio del mio primo gol con la Spanga", ha ricordato l'attaccante che se ne va dopo 16 anni al Real Madrid e "senza essere mai andato via da Madrid, se non per un mese di vacanze all'anno a Menorca".