Quando Mancio minacciava Rosetti: "La pagherai tu e i tuoi amici di Torino!"

28.01.2013 14:00 di  Sandro Scarpa  Twitter:    vedi letture
Quando Mancio minacciava Rosetti: "La pagherai tu e i tuoi amici di Torino!"

Ha fatto scalpore la battuta di Marotta, peraltro in tono sommesso, sull'arbitro Guida: "Forse era in difficoltà a fischiare un rigore per la Juve al 94°, lui che è della provincia di Napoli". Marotta non accusa Guida di essere "un tifoso del Napoli", ma ipotizza una difficoltà nel prendere una decisione pesante che avrebbe scatenato la solita ridda di polemiche dopo un rigore all'ultimo secondo a favore della Juve.

Da quella frase e dalle distorsioni successivi si è passati come al solito ad indignazioni, reazioni inviperite e perfino richieste di chiarimento da parte di parlamentari (il Senatore Gentile...). In molti hanno ricordato che, nel passato, alcuni importanti fischietti erano della sezione di Torino, come ad es. Rosetti, ma nessuno aveva mai"osato" sollevare le velate allusioni di Marotta.

In realtà chi ha buona memoria, si ricorda che proprio Rosetti e la sua residenza torinese sono stati al centro di una di quelle "voci", di quei "si dice", di quelle "allusioni" che servirono a costruire il clima di propaganda e "sentimento popolare" di Calciopoli, che, assieme a stralci di intercettazioni (a senso unico e con molte omissioni) portarono alla radiazione di Moggi e alla retrocessione con 2 scudetti revocati per la Juventus.

Si tratta di uno dei grandi accusatori di Moggi, quel Roberto Mancini, allenatore dell'Inter che nella calda estate del 2006 a mezzo stampa sostenne a gran voce la collusione tra Moggi e Rosetti come simbolo di un sistema marcio con il DG bianconero a capo della "cupola". L'episodio, di un Inter-Roma (2-3) venne poi riesaminato da Mancini davanti al tribunale di Napoli nel 2010 e il "Mancio" ridimensionò fortemente le sue accuse, parlando di foga agonistica, di nessuna prova o sospetto e di chiacchiericcio.

"A fine gara - affermò Mancini - dissi che prima o poi l'arbitro (Rosetti, ndr) e i suoi amici di Torino avrebbero pagato tutto, ma ripeto che il tutto era dettato dalla foga agonistica". "A chi alludeva?", chiede Capuano (il PM, ndr). Rrisposta: "Probabilmente a Moggi, ma non mi riferivo a nulla di particolare. Rosetti è di Torino e dunque il collegamento era abbastanza facile"

Quel collegamento Rosetti-Torino-Moggi venne cavalcato all'epoca da Mancini, dai quotidiani nazionali e da tutti i detrattori della Juve e di Moggi, senza alcuna indignazione di sorta e senza alcuna richiesta di chiarimento parlamentare pro-Rosetti. Lo stesso Rosetti, pur sfiorato dalle accuse mediatiche, non fu mai coinvolto nei processi calciopoli e anzi, fu l'unico italiano ai Mondiali 2006 (presenta anche nel 2010). Attualmente è "capo degli arbitri" della ricchissima federazione russa. Auguriamo a Guida analoga carriera.