Padovano ad AS: "Real Madrid temibile ma la Juve nella sfida doppia ha il 50% di chance"

In un'intervista concessa al quotidiano spagnolo AS, l'ex giocatore della Juventus Michele Padovano ha parlato della sfida contro il Real Madrid che gli evoca dolci ricordi. Nel 1996 infatti con la maglia bianconera Padovano segnò proprio un gol al Real in Champions.
La Juve affronterà ancora il Madrid, attuale campione in carica. È stato il peggior sorteggio possibile?
"La Juve è un grande club e sogna di vincere la Champions League. Per raggiungere questo obiettivo devi eliminare il più forte. Non puoi sempre aspettare che il sorteggio ti aiuti".
Ma vedi la squadra di Allegri capace di eliminare la squadra di Zidane?
"Il Madrid è sempre temibile, ma giocando una doppia partita, la Juve ha più possibilità di una gara secca. Direi che la qualificazione è al 50%".
Nel 1996, bianconeri e blancos si sono affrontati ai quarti come ora...
"L'andata è stata una partita strana, il Madrid ci ha schiacciato e ha finito per vincere solo 1-0 grazie alle grandi parate di Peruzzi. Abbiamo sofferto abbastanza l'impatto con il Bernabéu".
Quale giocatore merengue ti ha colpito di più?
"Una grande squadra, ma Raul è stato senza dubbio il giocatore più temibile".
Tuttavia, a Torino siete stati in grado di superare i blancos 2-0 e il secondo gol porta la tua firma?
"E' stato il gol più importante della mia carriera. Abbiamo eliminato il Real Madrid e siamo riusciti a raggiungere la finale, vincendola. Quel momento sarà nel mio cuore per sempre".
Eliminare un avversario difficile come il Madrid ha avuto un particolare impulso emotivo?
"Onestamente, allora eravamo un'ottima squadra. Erano i nostri rivali a doversi preoccupare".
Sconfiggere il Real Madrid ai quarti di finale e poi vincere la Coppa: la Juventus è in grado di ripetere quella storia del 1996?
"Non penso che questa squadra sia al nostro livello. Abbiamo raggiunto tre finali consecutive di Champions. Eliminare il Madrid sarebbe un'impresa, ma ci sarebbero comunque ancora squadre complicate come Barcellona, Bayern, City...".
Come viene spiegato il gran numero di finali perse dai bianconeri?
"Non penso ci sia una spiegazione. Una finale è sempre una partita rara. Anche le ultime due, contro il Barça e Real Madrid, penso che la Juve non le abbia giocati come potrebbe e come dovrebbe".
Dopo quel trionfo del 1996, Zidane arrivò a Torino. Che ricordo hai dell'allora allenatore francese?
"Era un ragazzo educato, serio, molto timido. I primi mesi sono stati duri, ma eravamo un grande gruppo e lo abbiamo aiutato. Sapevamo che aveva un grande talento e che prima o poi lo avrebbe tirato fuori e alla fine è successo".
Si aspettava che fosse forte come allenatore?
"Sinceramente no, devo togliermi il cappello. Se vinci tanti titoli, non è mai un caso".