Kean: "Vlahovic mi ha sempre parlato bene di Firenze, mi ha consigliato di venire qui. Il razzismo in Italia? Piano piano ce la faremo"

24.07.2024 10:50 di  Giuseppe Giannone   vedi letture
Kean: "Vlahovic mi ha sempre parlato bene di Firenze, mi ha consigliato di venire qui. Il razzismo in Italia? Piano piano ce la faremo"
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© foto di Federico De Luca 2024 @fdlcom

Ex attaccante della Juventus, adesso in forza alla Fiorentina, Moise Kean affronta, intervistato da "La Repubblica", diversi temi, chiarendo come sia stato l'ex compagno Vlahovic a consigliargli il trasferimento a Firenze: "Dusan mi ha sempre parlato bene di Firenze. Mi ha detto che questa città gli ha dato la svolta, che è grazie anche alla gente che aveva intorno, che l’amava tantissimo. Mi ha consigliato di venire qui ed era contento della mia scelta.

La musica? Se Dio ti dà la possibilità di possedere un talento, perché non mostrarlo? Fare musica mi rilassa tantissimo. Finiti gli allenamenti, mi ritrovo a scrivere nel mio studio. Tanti non riescono ancora a capire quel che trasmette la musica.

La presentazione in viola? Ho pensato di lasciar vincere loro, quel che contava era renderli felici. Se poi la gente la prende in un altro modo, non è un problema mio. Ero lì per far divertire i bambini ed era giusto mettere in chiaro questa cosa. 

I giovani italiani? Non riusciamo a sfruttarli bene. Anche io sono dovuto andare all’estero per far capire che di talenti giovani e italiani ce ne sono tanti. Manca ancora l’approccio giusto. Uno step al quale arriveremo presto, ne sono sicuro.

Il razzismo? Quando ero piccolo ci rimanevo male, mi dicevo: io respiro, tu respiri, siamo uguali. Siamo umani. Cosa c’è di strano? Poi ho capito che dobbiamo combattere. Quando vai fuori dall’Italia trovi mentalità che non arrivano a questi pensieri. Piano piano ce la faremo, spero il prima possibile.

Cosa avrei fatto senza calcio? Senza il calcio a quest’ora sarei nei guai. Quando sei piccolo hai delle scelte davanti e bisogna fare quella giusta. Io non avevo esempi attorno a me da seguire. Avevo una persona però, un mio caro amico, che mi ha sempre detto di prendere la strada giusta: quella di fare calcio".