Juve, Baroncini (preparatore portieri Allievi Nazionali): "Juve il top per i portieri. Audero e Meret il futuro. Altezza? Discriminante”

Il preparatore dei portieri degli Allievi Nazionali della Juventus, Stefano Baroncini ha parlato a mondoprimavera.com al Parc Hotel Paradiso di Peschiera del Garda, dove ha tenuto una lezione pratica a colleghi professionisti:
Stefano, come arrivi alla Juventus?
Sono partito dai dilettanti, poi sono arrivato in Lega Pro con Canavese e Cuneo prima di fare 7 anni al Torino ed ora sono passato dall’altra parte del Po’ (ride, ndr). Il prossimo sarà il mio terzo anno alla Juve, sempre con gli Allievi Nazionali.
Il rapporto con il mister: che tipo di confronto c’è?
Diciamo che ci sono delle linee guida che seguiamo fin dai piccolini, in quanto tutti gli allenatori hanno le stesse direttive: il modello di gioco del settore giovanile della Juve è conosciuto e di conseguenza anche quello del portiere Juve. Quando vado a parlare con un allenatore lui sa bene quali sono le nostre richieste per l’area portieri e noi sappiamo altrettanto bene quali sono le sue.
Mezzi fisici: quanto conta la struttura e, più semplicemente, l’altezza?
È fondamentale: noi abbiamo bisogno di atleti a tutto tondo e non nego che anche la statura e l’atletismo siano veramente importanti. D’altro canto dobbiamo prendere appunto atleti che siano pronti per un calcio top, che è quello al quale la nostra società giustamente tende.
Parliamo di centimetri: di solito si dice che intorno ai 15 anni o il portiere è già fisicamente formato (185 cm di base) o non viene considerato. Anche per la Juve vale lo stesso discorso?
Sì, ormai l’altezza è una discriminante per il calcio d’élite. A partire dagli Allievi B e soprattutto A dobbiamo avere profili di atleti da considerare importanti e di prospettiva. Nella mia categoria ad esempio ho un ragazzo di 194 cm e uno di 189 cm.
Chi è quello che ti ha impressionato particolarmente già al primo video?
Non c’è nessuno che mi ha impressionato in particolare, ma posso dire che c’è qualcuno che ha lasciato intravedere grandi potenzialità: d’altronde noi lavoriamo in prospettiva.
Dove metti la Juve in quanto a livello di settore giovanile?
Come struttura e organizzazione sono convinto che in Italia non ci siano società come la Juve. Poi sicuramente ci sono anche altre società che lavorano bene a livello di settore giovanile: parlo ad esempio di Atalanta, Empoli, Roma, Inter, Milan, ma come cura dei dettagli ed importanza che sta dando al settore giovanile, la Juve la metto al primo posto.
Chi sono i preparatori che hanno influenzato maggiormente Stefano Baroncini?
Dico i miei colleghi di settore giovanile: Raponi, Micillo, Borri, Squinzani. Il confronto tra di noi è di livello altissimo perché sono tutte grandi figure professionali. Ed ovviamente il nostro responsabile, Claudio Filippi, che ci ha dato una linea condivisa e perseguita da tutti noi, perché la riteniamo la più corretta, la più funzionale ed efficace per il portiere Juventus e per il portiere italiano in generale.
Primavera: il futuro di Audero è la Prima squadra?
Vedremo che percorso gli verrà costruito, ma ha tutte le carte in regola per fare veramente un gran percorso.
Chi è invece il prossimo Audero?
Non mi sbilancio: abbiamo tutti profili buoni o ottimi, ma non è facile fare il portiere alla Juventus. Le nostre richieste sono tante e non semplici, però credo di poter dire che qui in ogni categoria c’è un portiere veramente importante.
A tuo parere chi sarà il primo portiere – attualmente in Primavera – ad arrivare in Prima squadra?
Il primo non lo so, ma Meret ed appunto Audero sono i due profili più importanti che abbiamo secondo me a livello di settore giovanile.