Il terzo tiro più potente al mondo porta la firma di Carlitos Tevez !

Se calci in quella maniera e con quella potenza, non puoi che non essere un fuoriclasse. Soprattutto, se ti chiami Carlitos Tevez. Soltanto alcuni campioni sanno calciare la palla imprimendo particolari effetti tanto da rendere le traiettorie estremamente precise ed insidiose: per replicare certi tiri con costanza, devi essere un giocatore di alto livello dotato di precisione assoluta. Vittima del "missile" lanciato dall'attaccante agentino, è stato Perin: impossibile respingere il tiro che domenica ha regalato tre punti alla Juventus, viaggiando a 163 km orari. Si tratta del 3°tiro più potente al mondo

E' il classico tiro in cui la palla viene colpita esattamente al centro e viaggia senza rotazione, senza limiti,e con una velocità tale tanto da far "svanire" la palla agli occhi di tutti. 

 Fanno il giro del mondo le immagini del "golazo" di Tevez contro il Genoa. E sul web c’è chi la butta anche sull’ironia, tra fotomontaggi curiosi sulla tenuta della porta, oppure sulla curva Sud crollata, nella revisione caricaturale, dopo il siluto dell’Apache. E' bene dunque che il presidente Agnelli provveda in tempo utile a controllare la solidità dei legni, please. 

Scatto bruciante in area, doppio dribbling su due avversari, posizione scomoda verso il fondo ma prospettiva diagonale perfetta, scarico sul pallone e....BOOM! L'esplosione di un vulcano che erutta. Una pentola a pressione che scoppia. Il tappo di una bottiglia di champagne che salta. Il piede destro dell’argentino diventa in una frazione di secondo un micidiale cannone. La palla sbatte sotto la traversa e s’infila con violenza in rete. Lo studio analitico della traiettoria e i conteggi sul rapporto spazio/ temporale, calati nel magico mondo degli algoritmi, hanno emesso il verdetto: 163 chilometri orari. Il che significa: podio mondiale, nella graduatoria dei tiri più forti e violenti nel calcio. Sulla cresta dell'alta velocità, come detto Tevez staziona così al 3° posto, incastrandosi all’interno di una classifica interessante e molto dettagliata, elaborata dal quotidiano britannico Guardian, per primo. E che dopo qualche anno è diventata il piedistallo statistico per eccellenza per aggiornare gli eventi di questo tipo. Questa speciale classifica è guidata al momento da Koeman, che nella finale di Coppa Campioni del 1992 calciò una punizione mostruosa a 188 chilometri orari. Al secondo posto si piazza Hirst, che nel 1996 fece tremare la traversa con un tiro a 183 chilometri orari. I recenti studi hanno spiegato che la velocità impressa sul pallone non è dovuta alla sola massa muscolare, ma anche da un perfetto mix di equilibrio, potenza e scarico sulla sfera.