Cioffi: "La mia Udinese ha battuto anche la Juve. Vi spiego cosa è successo con Samardzic"
Gabriele Cioffi nella scorsa stagione ha recitato la sua parte nella salvezza dell'Udinese, pur essendo la sua avventura 2.0 sulla panchina friulana terminata prima del tempo. Per la prima volta da quando ha lasciato il Bluenergy Stadium torna a parlare e lo fa in esclusiva con TuttoMercatoWeb.com: "Per prima cosa voglio ringraziare la famiglia Pozzo, che è da sempre il valore in più dell’Udinese. Nel calcio le strade si possono separare, ma non bisogna dimenticare chi ti ha dato fiducia e io non dimentico. Se riavvolgo il nastro tecnico, invece, va ricordato che la squadra che ho ritrovato aveva contenuti diversi da quella che avevo lasciato. C'era tanta qualità ma serviva un tempo in più per impattare e la principale difficoltà è stata questa: molti calciatori erano in fase di crescita".
Con Samardzic che rapporto ha?
"Buono, se non ottimo. Lui ha sofferto una stagione particolare: ad agosto, per giorni interi, sembrava già dell'Inter, poi a gennaio è arrivato il Napoli... Per un giovane non è facile. Forse la continuità è venuta a mancare perché lo percepivo in un certo modo: un giocatore è anche emozioni, non è che si accende o si spegne a comando. E la condizione, così come la prendi veloce, è facilissima da perdere... Ci sono stati dei periodi particolari, in cui si contavano i minuti, che poi sono diventati giorni e infine mesi. Samardzic ha un grande potenziale, le voci l'hanno condizionato ma per me può diventare speciale, un giocatore da big".
Cosa vorrebbe cambiare dell'esperienza 2.0 a Udine?
"Sono mancati punti proprio quando dovevamo e potevamo farli. Parliamo di una squadra che ha battuto Juventus, Milan e Lazio a Torino, Milano e Roma, che ha dato 3-0 al Bologna e poi però è stata ripresa nei minuti finali in partite più abbordabili. La situazione di classifica ha pesato. Grazie alla famiglia Pozzo, Udine ha vissuto e visto un calcio e dei calciatori di alto livello, non è facile per un ambiente così ricco di storia compattarsi e lottare per la salvezza anche se il mantenimento della categoria, soprattutto nel calcio moderno, è il bene più prezioso anche dal punto di vista economico. Ricordo per esempio che col Cagliari potevamo stravincere, alla fine abbiamo pareggiato rischiando di perdere. Giocatori più esperti, magari anche con meno talento, avrebbero gestito diversamente la situazione. Comunque c'è sempre qualcosa da imparare e da non rifare, anche quando le cose vanno bene”.