"Affari" Inter-Genoa, il 19enne Ventre fa causa al Grifone: "La plusvalenza mi ha rovinato la carriera"

13.08.2023 17:45 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
"Affari" Inter-Genoa, il 19enne Ventre fa causa al Grifone: "La plusvalenza mi ha rovinato la carriera"
TuttoJuve.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

di Giorgia Zuddas 

Il Fatto Quotidiano torna sul caso plusvalenze, ma stavolta la Juventus non c'entra. Sotto la lente del quotidiano finisce il caso di Michael Ventre, attaccante dell ’Imperia, squadra che milita in Eccellenza, definito uno dei tanti carneadi del calcio dilettante. Il suo nome lo si ritrova suo malgrado anche nella vecchia inchiesta del 2018 sulle plusvalenze di Inter e Milan finita poi nel nulla: era uno dei ragazzini scambiati a cifre record da Genoa e Inter - scrive - scrive Lorenzo Vendemiale -. Una “baby plusvalenza”, di cui si sono perse le tracce. Non ha sfondato nel calcio che conta, ma Ventre può comunque passare alla storia: farà causa civile al suo vecchio club e chiede 2,5 milioni di risarcimento per quella plusvalenza che gli avrebbe rovinato la carriera.

Cresciuto nelle giovanili del Genoa, nel 2013 passa alla Primavera dell’Inter con cui vincerà il torneo di Viareggio nel 2015. Ed è proprio quel trasferimento il cuore dell ’iniziativa senza precedenti firmata dall’avvocato Erik Siciliano contro la sua ex squadra, il Genoa. Come riepiloga la diffida, Ventre viene “ceduto all’Inter per 3,7 milioni”, cifra ragguardevole per un ragazzo senza presenze in Serie A, mentre “un altro calciatore fa il percorso inverso” (Davide Tommasone). All’epoca esistevano le comproprietà, poi con la loro abolizione i due giocatori torneranno ai club di partenza con identica valutazione. Talmente alta, secondo la tesi del legale, da condizionarne la carriera: Ventre infatti non poteva essere ceduto come uno qualsiasi, ma ha dovuto aspettare anni per abbattere l’ammortamento a bilancio, passando di prestito in prestito, fino alla scadenza nel 2017. E oggi si ritrova in Eccellenza.

Secondo la causa, Ventre è stato “inconsapevole oggetto di un’ope - razione commerciale che ha portato vantaggi contabili all’intes tata Società (…) e comportato la grave e irrimediabile compromissione delle prospettive di carriera”. Viene denunciata anche la falsificazione della firma del padre sul contratto del calciatore minorenne, dal momento che si trovava ai domiciliari. Una diffida è stata inviata anche alla Lega Calcio, che fin qui non ha consegnato il documento.