26 Aprile 1998: JUVENTUS-INTER, duelli INFINITI

26.04.2009 00:00 di  Manuel Magarini   vedi letture
26 Aprile 1998: JUVENTUS-INTER, duelli INFINITI
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Esistono match in grado di entrare nell’immaginario collettivo di ogni tifoso. Forse per la bellezza, forse per il pathos generatosi o forse per le azioni spettacolari ci sono date assolutamente indimenticabili, come il 26 Aprile 1997, quando la Juventus di Lippi ospitò allo Stadio Delle Alpi la grande Inter di Ronaldo. In palio c’era praticamente lo scudetto, visto che le due acerrimi rivali stavano costantemente appaiate in cima alla classifica ed eventuali 3 punti avevano un valore doppio, rappresentando una spinta forse incolmabile per l’inseguitrice.


Dopo il fischio d’inizio del direttore di gara il ritmo decide di rimanere abbastanza su livelli piatti, frutto di una paura di sbagliare, chiaramente posseduta da entrambe le compagini. Dal canto nostro comunque non vogliamo certamente scherzare, assolviamo per un’ora abbondante il compito di formazione sicura dei suoi mezzi e impostiamo manovre efficaci, capaci di bloccare sul nascere le iniziative dell'avversario. Nelle sortite offensive non riusciamo però mai ad essere sufficientemente incisivi, fino all’arrivo del fatidico 21' del primo tempo, nell'unico momento di sbandamento della retroguardia nerazzurra. Su un errato disimpegno a centrocampo di Djorkaeff, che prende in contropiede West, Davids è strepitoso ad intercettare la sfera e a servire sulla sinistra Del Piero, libero perché il suo marcatore West era stato tagliato fuori; Fresi cerca dunque di chiudere la strada all'avversario, ma Alex è divino ad incunearsi in area, cercando poi di tirare di sinistro. Il rimpallo sui piedi di Fresi lo favorisce, palla perciò sul destro e intuizione pronta di battuta immediata: la palla da posizione molto angolata supera Pagliuca, e neppure Colonnese può evitare che la palla possa finire nell'angolino opposto. Una vera gioia per gli occhi, oltre che un’importantissima chance per il successo visto che, pur con un Inzaghi poco in forma, e con lo stesso Del Piero ben marcato da West, a centrocampo e in difesa costituivamo un blocco unico, abile a far filtrare solo una volta Ronaldo in velocissima incursione con diagonale fuori di poco e qualche punizione alta. In pratica le due squadre si erano incastrate l'una nell'altra con contrapposizioni attente e quel gol di Del Piero appare decisivo. Per i nerazzurri Moriero non offre nessun aiuto a Ronaldo e neppure Djorkaeff, troppo arretrato, coglie grossi frutti. Anche a sinistra Zanetti e Simeone non trovano sbocchi. C'era bisogno di cambiare le carte in tavola, e Simoni punta al tutto per tutto, prima con l’ingresso in campo di Zamorano al posto di un inesistente Moriero, e poi, quando Lippi aveva fatto uscire Inzaghi incapace di fornire il suo solito apporto, con Ze Elias che subentra a Winter. L'olandese, che aveva speso tutto nella marcatura su Zidane (passato adesso a Colonnese), non poteva confrontarsi efficacemente con un Conte appena entrato e chiaramente piu' fresco. Tale tranquillità era però fin troppo strana, visto l’importanza che rivestiva. Al 25' del secondo tempo arriva così il momento più contestato dell’intero campionato: su un lungo lancio che vede impegnati Ronaldo e Torricelli, il primo riesce a scattare verso la porta avversaria, Moreno decide dunque di arretrare, colpendo di testa con un certo affanno. La palla ricade sul limite dell'area e viene sospinta in avanti da Zamorano, sul quale Birindelli chiude bene. Ancora palla da conquistare, Ronaldo si fionda da sinistra e Iuliano da destra; Mark arriva prima, ma manca l'aggancio, finisce oltre il pallone e, capendo che sarebbe stato preso d'infilata, allarga le braccia e sbarra la strada al brasiliano,investendolo. Risultato: tutti e due a terra, Ceccarini punta sul non intervenire e lascia continuare il gioco, e cosi' mentre meta' nerazzurri corrono a protestare intorno all'arbitro e anche Simoni si fionda in mezzo al campo, la palla finisce a Del Piero che entra in area interista e viene steso da West. Stavolta il rigore, inequivocabile, arriva e apriti cielo. Simoni viene allontanato dal campo, a fatica si riesce a riportare alla calma i giocatori dell'Inter e quando Del Piero batte, al 28', Pagliuca è bravissimo a respingere e a mantenere il risultato sullo 0 – 1, innescando una reazione vibrante, stavolta di gioco, dei suoi che a più riprese sfiorano il pareggio con Zamorano e Ronaldo. Stupendo Peruzzi a salvarsi soprattutto sul tiro del cileno, mentre all'ultimo tiro Ronaldo sciupa di sinistro una grande opportunità. Un finale vibrante, nel quale anche la Juve sfiora più volte il raddoppio. Arriva così il triplice fischio finale, con molti dubbi e infinite polemiche, ma con un'unica certezza, lmpante: Del Piero è ancora una volta il Re d’Italia