LEONI PER..AGNELLI – La Joya che bussa due volte in una notte surreale ma vincente. Il silenzio assordante dello Stadium. Quelle assurde prime pagine che adesso si devono arrendere...
E alla fine arriva Dybala. Quello che qualcuno diceva “vedrete, andrà all'Inter”. Quello che la società, maldestramente, voleva vendere per fare un'importante plusvalenza, ma la Joya serve molto più sul campo che nei bilanci, anche perché c'è un'altra strada per fare cassa: vincere. Non una gara, non due, non fino alla finale. Ma vincere. Anzi, vincerLA. E vedendo la Juve contro l'Atletico, ma anche contro il Leverkusen e poi contro la Lokomotiv si ha una sensazione netta e chiara: questa squadra ha mille armi per risolverla, sia quando le cose vanno bene che quando vanno male. Sia nelle serate di luna piena che di pioggia. Insomma, forse mai come quest'anno, la Juventus è pronta e attrezzata per arrivare fino alla fine e poi fino in fondo. Non lo diciamo, ma se guardate tutte le squadre di questa Champions, domandatevi quale sia fuori dalla portata di questa Juventus. Nessuna. Però serve più cattiveria in attacco, non si possono fare 28 tiri e trovare la porta soltanto con due magie. Però bisogna stare più attenti dietro, e assorbire il più in fretta possibile il passaggio dalla marcatura a uomo a quella a zona. Quanto manca Chiellini e quanto c'è bisogno che cresca De Ligt. Bisogna crescere ancora e farlo in fretta, perché più avanti si va e più la posta in palio cresce e avrà un peso determinante. E una stagione può trasformarsi da indimenticabile a deludente in un amen. Basta sbagliare due partite.
I segnali di crescita, comunque ci sono e sono evidenti, certo qualche decisione lascia perplessi, come quella di lasciare fuori dalla lista Champions Emre Can, a favore di Ramsey (solo 198 minuti fino ad ora) e De Sciglio (assente dalla partita contro il Napoli alla seconda di campionato), e si che Can sarebbe tornato utile anche in una gara come quella di ieri o di Madrid. Ma, al di là di questo, la squadra sta crescendo e anche più in fretta del previsto. L'importante è che non diventi Pjanic dipendente, serve un piano B quando, come ieri, gli avversari costruiranno una gabbia attorno al bosniaco. Ieri è stato particolarmente bravo Bentancur ad abbassarsi a dargli una mano quando ha intuito quello che serviva una mano lì.
La crescita c'è, ma serve anche l'apporto di un tifo perduto. Senza entrare nello specifico (servirà un approfondimento a parte) di quello che è successo con i rappresentati dei gruppi organizzati della Sud, è evidente la trasformazione dell'Allianz Stadium da dodicesimo uomo a teatro, dove si applaude e si fischia, a seconda della situazione, e ogni tanto parte qualche coro che non riempie lo stadio che non invade le case. Che non fa battere il cuore più forte. Una soluzione andrà trovata e in fretta. Un problema è stato risolto, ora bisogna evitare che un problema ne generi un altro.
Chiusura di oggi dedicata alle prime pagine. Per fortuna, a tre giorni dalla partita contro il Bologna, il Corriere dello Sport non sbatte più in prima pagina il “caso” De Ligt. Facciamo un ragionamento molto semplice. Si può discutere la regola dei falli di mano in area di rigore, una regola (ricca di norme) che alimenta solo tanta confusione e non fa chiarezza, e di questo se ne prende le colpe l'Ifab. Ma non si può mettere in discussione una regola – se intuite la sottile differenza – perché se la regola c'è va fatta rispettare. E da regolamento, il fallo di mani di De Ligt per quanto goffo, per quanto decisivo, non è punibile con il rigore. Stabilito facilmente questo, non c'è altro da aggiungere, figuriamoci farci due prime pagine. Fare comunicazione significa spiegare il perché di certe decisioni prese, o raccontare cosa è successo, non cavalcare le polemiche affidandosi ad un populismo inopportuno per vendere qualche copia in più o conquistare like nei social. Questo lo possono fare i tifosi, è grave, sinceramente, quando lo fa un organo di informazione.
Ma per fortuna, oggi è un altro giorno. Che... Joya...
Vincenzo Marangio – Radio Bianconera
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