LEONI PER...AGNELLI – Adesso scendiamo in campo anche noi tutti uniti per un bene comune dopo la follia di non esserci fermati quando dovevamo. Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta...
Fino a qualche giorno fa “quarantena” era una parola che sembrava appartenere solo ed esclusivamente a linguaggi cinematrografici, da film catastrofista, mentre noi rimpinzandoci di pop- corn e schifezze varie, coccolandoci con chi abbiamo accanto, ce li guardavamo pensando “che bello che queste cose non possono accadere”. E invece, come dentro un film, ci ritroviamo coinvolti in qualcosa che ci stordisce, spaventa, ma al tempo stesso ci dà forza. Il campionato finalmente si è fermato, insieme a tutti gli altri e a cui si è accodata, all'ultimo posto, una volta messa spalle al muro, anche l'Uefa. È tutto fermo, insieme agli altri sport, roba mai accaduta nella storia in tempi di pace. La criticità è troppo alta, e in questi giorni sono uscite le positività dei primi calciatori: da Rugani a Gabbiadini fino ad arrivare agli ultimi (per ora) casi certificati De Paoli, Bereszynsky, Cutrone, Pezzella e Vlahovic; e ci si rende conto di quanta follia sconsiderata ci fosse dietro l'insistenza di continuare a giocare anche quando era pericoloso farlo. Quel Juventus-Inter che a tutti i costi doveva essere giocata ora, chissà perché, forse perché si pensava che a porte chiuse e con una Juventus in difficoltà si potessero rimescolare le carte, lasciare la Lazio in vetta e “sperare” nell'interruzione, in qualche modo, della monarchia bianconera. A pensar male si fa peccato, ma a volte ci si prende. Non amo le dietrologie e quindi spero di sbagliarmi, ma nel dubbio la Juventus, schiantando l'Inter, ha rilanciato per l'ennesima volta un messaggio di superiorità a tutto e a tutti, specie quando il gioco si fa duro. Al momento è difficile immaginare l'epilogo di una stagione che, alla luce delle ultime decisioni da parte del governo del calcio, dovrebbe riprendere una volta rientrata l'emergenza sanitaria, e procedere fino alla fine, con lo spostamento inevitabile di un anno di Euro 2020, difficile immaginare se la Juventus troverà il nono scudetto di fila, di sicuro se ciò dovesse avvenire sarebbe il più difficile e il meno bello.
Ma adesso è il nostro momento, dobbiamo scendere in campo anche noi, restando a casa per il bene personale e comune, evitare gli spostamenti, rispettare le regole come se fossimo tutti parte di una squadra. Imbrogliare il sistema significherebbe imbrogliare la nostra stessa squadra, farla perdere e noi vogliamo vincere, soprattutto noi tifosi della Juventus. Quindi armiamoci di pazienza, perché ce ne vorrà ancora tanta, tiriamo fuori il nostro spirito, la nostra fantasia, la nostra capacità di adattamento e la nostra tempra. Perché quando tutto sarà finito, potremo finalmente abbracciarci come su un enorme campo di calcio per aver vinto la partita più difficile, potremo essere orgogliosi di noi e sarà l'alba di una nuova era in cui tante cose cambieranno, e cambieranno in meglio.
Perché vincere non è importante, è l'unica cosa che conta.
Vincenzo Marangio – Radio Bianconera
Twitter @enzomarangio