LEONI PER...AGNELLI – Sarà pure soltanto l'inizio, ma lo immaginavate così? Pirlo è già diventato l'uomo che sa allenare l' “inallenabile”. E adesso merita tre regali da Agnelli per costruire un nuovo ciclo vincente...
Un giorno all'improvviso mi rinnamorai della Juve. Mettiamo da parte tutte le retoriche e giuste premesse (siamo appena all'inizio...era la Sampdoria...c'era la temperatura giusta...il clima ideale.. eccetera, eccetera, eccetera...). In questo “Leoni per...Agnelli” voglio raccontare quello che ho visto, ripartendo da quello che avevo già percepito. Nel precedente articolo, infatti, vi avevo fatto notare che il centrocampo era già molto migliorato rispetto alla scorso anno. Per gli arrivi di Arthur e McKennie? Anche, ma io direi soprattutto perché ad allenarci, ora, c'è uno che fino all'altro ieri era uno dei più forti centrocampisti al mondo, capace quindi di trasformare gli acquisti da 2 a 4. Come? Rivalorizzando Rabiot e Ramsey, per esempio. Et voilà: il francese e il gallese sono stati tra i migliori in campo all'esordio in campionato, dando peraltro l'impressione di non essere semplicemente incappati in una serata giusta ma di aver letteralmente cambiato passo. Come è stato possibile? Semplice, Pirlo li ha banalmente sistemati nel modo giusto, ieri nel post partita il neo tecnico bianconero è stato molto chiaro “abbiamo 4 centrocampisti che possono giocare tutti allo stesso modo, e cioè sulla stessa linea. Fin quando avrò questi centrocampisti li sfruttero così”. E le jeux sont fait: gli acquisti sono diventati da 2 a 4, senza costringere chi non ha nelle corde un ruolo, di doverlo interpretare per forza, per amore di una vanità personale, per mettere un marchio personale sullo stile di gioco, o per volontà di un'entità superiore. Il calcio è materia semplice: ci sono undici giocatori, un pallone e i moduli per sistemare al meglio una squadra e non, al contrario, una squadra da far adattare ad un'idea personale di gioco. L'allenatore deve aggiungere la lettura, la gestione, l'idea, il dialogo, la protezione, l'esperienza e la volontà di valorizzare il materiale a disposizione chiedendo, eventualmente, un intervento alla società per avere qualche pedina idonea a rimescolare le carte all'occorrenza. Non esistono stregoni o formule magiche, non c'è bisogno di prendere appunti per un copione che non cambia mai. Bisogna mettere i giocatori nei posti giusti, allenarli fisicamente bene, essere aggressivi e riproporre gioco in verticale perché si può arrivare al gol anche con 3 passaggi invece di 33. Esempio il gol di Ronaldo contro la Sampdoria: verticalizzazione improvvisa e immediata e gol. Anzi, 3 gol, all'esordio, senza attaccanti. E sarà anche stata soltanto la Sampdoria, ma se il buongiorno si vede dal mattino la strada è certamente quella giusta.
Adesso la parola spetta al mercato, lo meritano i tifosi, lo meritano le ambizioni di questo club, lo merita, soprattutto, mister Pirlo che intanto ha da subito dimostrato che, a differenza da quanto detto da qualcuno, che aveva preso evidentemente appunti inutili, questa squadra non solo è allenabile ma apprende in fretta; ma ora servono giocatori da Juventus. Serve l'attaccante, anche due se fosse possibile. Non è ammissibile essersi presentati così, non è possibile essere schiavi delle frustrazioni del presidente del Napoli che cercherà di bloccare tutto fino all'ultimo giorno per affrontare la Juventus senza attaccante. La Juve che conosciamo tutti è la società che ha sempre l'asso nella manicha, bene è venuto il momento di tirarlo fuori, Pirlo ha dimostrato di saper lavorare e bene anche col materiale a disposizione, immaginate cosa potrà fare con un attaccante, magari un centrocampista e un laterale. A proposito, Frabotta è stata una piacevole scoperta nonché la prova che Pirlo è un allenatore che ha anche grande coraggio. Sarri avrebbe rischiato un giovane dell'Under 23 all'esordio sulla panchina della Juve? Non credo. Andrea, invece, appreso che Luca Pellegrini sarebbe andato via e che, visto l'infortunio di Alex Sandro, avrebbe potuto contare solo su De Sciglio, ha preferito pescare dal vivaio, mostrando intuito e coraggio. Non si fa mettere spalle al muro. Poi siamo all'inizio, era solo la Sampdoria, l'erba del vicino è sempre più verde, e bla bla bla, ok, ma quando mostri idee chiare, coraggio, intuito, serenità e quando si vede che la squadra ti segue, allora sei autorizzato a vedere un futuro roseo.
Grazie all'uomo che è riuscito ad allenare l'inallenabile....
Vincenzo Marangio – Radio Binconera
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