ESCLUSIVA TJ - David Pratelli: "Pirlo, esempio da... imitare. La squalifica di Ibra? Lascia stare..."

In esclusiva per TuttoJuve.com è intervenuto David Pratelli, imitatore, cabarettista e grande tifoso bianconero, che ci ha raccontato della sua passione per la Vecchia Signora.
David Pratelli, da toscano come nasce questa juventinità?
“Partiamo dal presupposto che ci sono molti juventini in Toscana, tant’è vero che a Volterra e Capannori ci sono dei club molto attivi. Per quello che mi riguarda la mia passione per la Juve è nata ai mondiali del 1978 in Argentina, dove il mio idolo era Bettega. Ero un bambino e scoprii che esisteva la Serie A e che Bettega vi giocava con la maglia della Juve. Crescendo ho apprezzato l’eleganza e la signorilità degli Agnelli. Quest’aurea che la Juve aveva: i giocatori dalla faccia pulita, l’ambiente per bene”.
Intanto negli anni ’80 e ’90 cresceva la rivalità con la Fiorentina
“Già in quegli anni sentivo dagli altri che la Juve rubava, Juve ladrona e così via. Si strumentalizzava in maniera incredibile questa cosa e da piccolo non capivo. In fondo vedevo la mia squadra vincere 6-0, 3-0, 2-0. E dove stavano questi furti? Crescendo mi sono reso conto che quest’odio era dovuto solo all’invidia nei confronti della Juve, perché era semplicemente la più forte”.
Come hai vissuto Calciopoli da tifoso?
“In quel periodo sono stato ferito come tifoso però ero contento di andare in B perché da quello che era emerso pensavo fosse pure la pena minore. Al massimo mi sembrò esagerato toglierci gli scudetti. Quando è venuta fuori la vera verità e ascoltando le intercettazioni a 360° mi sono detto: ci hanno preso in giro per tutti questi anni! Ora, la Juve ha sbagliato e ha pagato: ma le altre? O si dà un metro di giudizio unanime o non va bene. E capita anche di trovare dei giornalisti fanatici di parte che pur di dare addosso alla Juve non riconoscono che i bianconeri sono stati il capro espiatorio di un sistema marcio”.
Veniamo all’attualità: il giudice sportivo ha dato 3 giornate di squalifica a Ibrahimovic. Assenza non da poco per i rossoneri
“Credo che Ibra quando ha saputo della squalifica avrà detto “Ma lascia stare…”(imitando la sua voce, ndr). Scherzi a parte non so fino a quanto posso essere contento, anche perché mi ricordo che all’andata lo abbiamo annullato. Non vorrei che il Milan inizi a correre il triplo e trovi pedine che possano impensierirci proprio per sopperire all’assenza di Ibrahimovic”.
Intanto col Siena la Juve ha perso l’occasione per allungare
“Ciò che si è visto in campo ha confermato ciò che penso, cioè che alla fine lo scudetto lo vincerà il Milan. I rossoneri con le piccole non falliscono mentre noi abbiamo perso per strada troppi punti. Se avessimo avuto più fortuna e più cattiveria con le piccole a quest’ora avremmo 5-6 punti in più, dettando legge sul campionato. Certo, ad agosto mi avessero prospettato una situazione simile ci avrei messo una firma ma adesso che siamo in corsa bisogna puntare decisi allo scudetto”.
Che Juve ti aspettavi a inizio stagione?
“Non ero ottimista, pensavo a salvarmi! Scherzi a parte vista la campagna acquisti salvo i colpi Pirlo e Vucinic ero perplesso: Vidal era un’incognita, Elia pure. Per non parlare di chi c’era: Marchisio non pensavo esplodesse così e nemmeno mi sarei aspettato un rendimento simile da Barzagli. I presupposti, insomma, non erano confortanti e potevamo pensare di raggiungere la zona Europa League. Diciamo che l’arrivo di Conte mi ha dato fiducia e pensavo che una squadra come la nostra da 5°-6° posto grazie al tecnico potesse lottare per la zona Champions”.
Neanche una stagione senza coppe e quindi con la possibilità di concentrarsi su campionato di dava fiducia?
“A dire il vero non credo che il giocare solo il campionato e non la Champions sia questo vantaggio, perché la Champions se fai bene fa da motore in campionato”.
Sei un grande imitatore e sono molti i personaggi sportivi, in particolar modo calcistici che hai imitato. Ma come hanno reagito i diretti interessati?
“Per fortuna non ho mai avuto lamentele particolari o telefonate di rimprovero dai diretti interessati. Ricordo con piacere l’imitazione che feci di Ranieri quand’era allenatore della Juventus. Lui è stato molto carino, si è prestato al gioco anche quando l’avevo imitato a Controcampo con lui ospite in studio. Poi sono diventato molto amico con Ciccio Graziani: siamo come fratelli e abbiamo fatto una trasmissione insieme. Ricordo Franco Ordine col quale ci siamo sentiti per telefono attraverso una trasmissione radiofonica e anche lui ha gradito l’imitazione”.
E quelli più permalosi? Magari Lippi o Ibrahimovic…
“Di Lippi so che è al corrente anche se non so la sua opinione a riguardo. So che al figlio Davide fa schiantare dal ridere, come diciamo in Toscana! Su Ibra ha volte ha apprezzato e alcune volte ha avuto da ridire. Questo è quanto mi hanno detto perché lui non ho avuto a che fare personalmente con lui”.
Hai imitato Ranieri e Delneri. Dobbiamo aspettarci l’imitazione di Conte?
“Più che Conte avevo preso di mira Pirlo che ritengo un personaggio interessante, da proporre per la sua grande calma”.
Quel è il personaggio che ti diverte maggiormente fare?
“Senza dubbio Cristian De Sica, anche se non la considero un’imitazione bensì una parte di me, un qualcosa che mi viene naturale. Fra gli sportivi scelgo Delneri. Con lui ci fu un simpatico siparietto a “Quelli che il Calcio” dopo la sconfitta col Lecce e nonostante il ko fu molto simpatico a prestarsi al gioco”.