L'IMBOSCATA - Il rosso Juve "arrotondato" e il silenzio di media e procure sui conti disastrati dell'Inter. Chinè non stupisce. Mistero Douglas Luiz. Il futuro di Danilo e il (possibile) sostituto di Vlahovic sul mercato, Che cuore le Women!

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
27.09.2024 00:32 di  Andrea Bosco   vedi letture
L'IMBOSCATA - Il rosso Juve "arrotondato" e il silenzio di media e procure sui conti disastrati dell'Inter. Chinè non stupisce. Mistero Douglas Luiz. Il futuro di Danilo e il (possibile) sostituto di Vlahovic sul mercato, Che cuore le Women!
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di Andrea Bosco

Signora in “rosso”. Tale è il bilancio della Juventus, certificato dalla società. Di poco inferiore ai 180 milioni di euro. Anche se qualche quotidiano (quelli che non scrivono una sillaba sui disastrati conti dell'Inter e sull'insabbiamento da parte delle procure – federali e ordinarie – di LionRock) ha preferito “arrotondare a 200 milioni, che fa più “figo” da sbattere in prima pagina. Le carte non tengono conto della cessione di Chiesa al Liverpool e del “risparmio” ottenuto dalla mancata buona uscita da versare al portiere polacco (che dopo aver annunciato il ritiro, ci ha ripensato accettando di andare a fare il “secondo” a Barcellona): solo questa ultima voce, vale 4 milioni di euro lordi. Ma il “buco” esiste ed è pesante.

Giuntoli, però, sotto questo profilo ha fatto un ottimo lavoro. Il pareggio di bilancio è previsto per il 2026, sperando nel frattempo di fare strada in tutte le competizioni alle quali la Juventus partecipa. Pesa sull'attuale “rosso” la mancata partecipazione alla Champion's, la scorsa stagione. Conquistata sul campo, ma “cancellata” dall'azione giudiziaria di Chinè. E la cosa andrebbe bene in teoria: se sbagli devi pagare. Poi in pratica, come da due anni indecentemente si sta vedendo, a pagare è stata solo la Juventus. Chiné ha colpito con violenza inaudita. Gravina non ha fatto un plisset. I media (in generale) dopo aver annusato l'odore del sangue si sono accaniti contro la “capobranco”.

Così accade tra i lupi: il vecchio leader, incalzato dai giovani viene se va bene “esiliato”. Se va male, sbranato. È accaduta la medesima cosa anche nel calcio italiano. Anzi: si è ripetuta. E che nessuno osi presentare un esposto che inviti a fare chiarezza sulle posizioni finanziarie altrui: si archivia, si deride, si urla al “ridicolo”. Il Paese è questo: un paese dove a trionfare sono sempre i furbi. Quindi non mi stupisco per il “non agire” di Chinè. Nel mondo – calcistico - dei lupi, vale sempre la celebre favola latina che inizia con: “Superior stabat lupus”. Se non la conoscete, leggetela: è decisamente attuale.

Si va a Genova contro il Genoa, che ha perso ai rigori il derby in Coppa Italia con la Sampdoria (solite indecenti scene tra tifoserie contrapposte) e che verosimilmente avrà il dente avvelenato. Consiglio a Thiago Motta di ripassarsi il film delle ultime prestazioni della Juve contro il Genoa a Marassi: spesso è malamente caduta. Cadesse ora, sarebbe un guaio. Pare che Vlahovic possa restare in panca. Non mi esprimo. Ma se Yildiz farà il centravanti, l'idea mi intriga. In fondo il turco ha “atteggiamenti” più simili a Zirkee di quanti mai ne avrà il serbo. Spiegano che Douglas Luiz potrebbe avere un'occasione. Ma farlo giocare contro una squadra che corre tanto, forse non è la migliore delle idee. Ma perché Douglas non corre? In Premier o corri o ti sbolognano. E in Premier, Douglas correva, recuperava, smistava assist, faceva gol. Mistero. Non mi piace il gossip. Ma c'è anche chi ha ipotizzato scenari “alternativi”: neppure inconsueti per un atleta. Non lo so. Io credo che un giocatore di classe (e Douglas Luiz lo è) non possa essere diventato improvvisamente un brocco. Adattamento alla nuova squadra, al nuovo paese, alla nuova città, alle nuove abitudini? Sfogliate l'archivio: Platini, Nedved, Zidane, ebbero problemi (e li ebbero per mesi) al loro arrivo, prima di diventare “storia” della Juventus.

Per fortuna i tre pareggi consecutivi, sono rimediabili. Guida il Torino (sconfitto in Coppa Italia). poi c'è il Napoli, che non ha le coppe. Poi la Juve. Poi le milanesi. E l'Inter (accreditata dalle sibille come trionfatrice in Italia e candidata autorevole alla Champion's) ha perso Barella fino a novembre. Ma per fortuna dell'Inter c'è la sosta per la Nazionale. Ultima cosa sulla Juve: dice che già a gennaio Danilo potrebbe essere ceduto. Ci sta, visto che la Juventus vuole ringiovanire e ulteriormente abbassare il monte ingaggi. E tra l'altro è sbocciato Savona, per il quale si parla di convocazione da parte di Spalletti. Dice che anche Vlahovic (se non a gennaio, forse a giugno) potrebbe essere ceduto. Qui la Juventus, nel caso, non dovrà sbagliare nella scelta dell'eventuale sostituto. Il ruolo è delicato. Ma per fortuna, oggi c'è Giuntoli. E c'è un allenatore che certamente non rifiuterebbe un Haaland, affermando che, al massimo, “sarebbe stato la quarta scelta”. È successo. Haaland, tra Nazionale maggiore, nazionale giovanile, e vari club nei quali finora ha giocato, a soli 24 anni ha segnato 321 reti in 389 partite disputate. Nessun commento.

Segnalo la vittoria delle Women a Parigi contro il fortissimo Psg, eliminato. Cinque gol fatti (nella Ville Lumiere a segno la solita Cantore che ormai è un fido in banca e l'eterna Bonansea: quando si dice la classe), nel doppio incontro, e due subiti. Sembrava una impresa disperata. Ma le ragazze hanno cuore e una cosa che anatomicamente non possono avere, ma che metaforicamente hanno: al titanio. Consiglio alla truppa di Thiago Motta di dare un'occhiata alla gara delle fanciulle. Per capire come si fa. Come si ottiene un risultato anche quando il pronostico ti è contrario. Adoro questo gruppo, (quasi come la Reyer basket femminile che ha vinto contro Schio la Supercoppa e qualche mese fa, sempre contro Schio, lo scudetto). Ora spero mi faccia innamorare anche la squadra di Motta. È da tanto che aspetto. Spero di non doverlo fare ancora a lungo.