Juve sconfitta in campo, lontana dai suoi tifosi, insultata e derisa dagli altri e penalizzata dal sistema. Lettera aperta all'Ing. Elkann: due possibili opzioni-soluzioni...

21.03.2025 00:10 di  Luigi Schiffo   vedi letture
Juve sconfitta in campo, lontana dai suoi tifosi, insultata e derisa dagli altri e penalizzata dal sistema. Lettera aperta all'Ing. Elkann: due possibili opzioni-soluzioni...

Gent.mo Ingnegner Elkann,

detto che è un caso particolare quello per cui il Suo avvento ai vertici della Juventus coincide nuovamente con un periodo di difficoltà e di distacco dal popolo bianconero come già avvenuto nel 2006 e anni seguenti (evento che sottopongo alla Sua riflessione), Le scrivo questa lettera aperta per chiamarLa in causa in quanto imprenditore tra i più potenti del mondo. Come ha visto a Firenze, la Juve può arrivare anche a metà classifica, prendendo gol a raffica, ma resta odiata dai due terzi degli italiani (gli altri la amano in quanto suoi tifosi), pronti a insultarla e irriderla appena possibile. Le faccio notare, cosa di cui sicuramente è al corrente, che anche le istituzioni calcistiche trattano la Juventus diversamente da tutte le altre, penalizzandola in modo abnorme ogni qualvolta si presenti un qualsiasi pretesto. Da calciopoli alle plusvalenze, sempre la stessa storia. A fronte di tutto ciò Le sottopongo umilmente due possibili opzioni,  la seconda ovviamente provocatoria:

Mettere in campo risorse, volontà e persone giuste per rendere la Juventus una corazzata inaffondabile, in grado di vincere contro tutto e tutti (Suo cugino, pur commettendo errori evidenti di gestione, ci ha provato e, almeno in Italia, ci è riuscito per nove lunghi anni). Le risorse certo non Le mancano. In questo modo i due terzi degli italiani la odieranno un po’ di più, ma il terzo bianconero sarà felice e grato a Lei.

Portare la Juventus altrove: in Francia o Svizzera per ragioni di contiguità territoriale, oppure in Olanda, sede della Exor. In questo caso farebbe felici i due terzi degli italiani anti-juventini che finalmente non avrebbero più “ladri” e “merde” tra i piedi, ma anche il terzo bianconero che finalmente potrebbe tornare a fare abbonamenti televisivi e a seguire le partite di un campionato figlio di un sistema non anti-juventino e sicuramente più credibile quanto a parità di trattamento.

L’importante, caro Ingegnere, è che non si prosegua sulla strada intrapresa in questo periodo: una Juventus non juventina, lontana dai suoi tifosi, comunque odiata dagli altri e per cui “il bilancio è l’unica cosa che conta”. Le scrivo questa lettera aperta durante una sosta per la Nazionale, perché tra gli effetti collaterali della situazione maturata dopoi il 2006, c'è quello per cui per la gran parte del popolo bianconero l’Azzurro (colore sabaudo….) è  diventato la tinta che ammanta una Federazione nemica per un distacco che stride con il “blocco Juve” dei Mondiali 1982, con i nove finalisti bianconeri  tra Italia e Francia del 2006, con gli juventini decisivi per Euro 2020…Insomma, caro Ingegnere, dia ai tifosi della Juventus la possibilità di vivere appieno le stagioni calcistiche, le vie di mezzo non fanno per questa realtà. L’Italia non è un Paese disposto a considerare la Juventus senza le lenti dell’odio: non serve nessuna “operazione simpatia”. Finito il compito di questo “Governo Tecnico” la Juve deve tornare juventina.

P.S. Non sono tra quelli che pensano che Lei debba vendere la Juventus, perché la storia del legame tra la Sua famiglia e i colori bianconeri è un valore unico al mondo. A meno che non voglia venderla a Suo cugino…