ERA NECESSARIO FAR GIOCARE NICO?
Abbiamo passato gli ultimi giorni a discutere sugli infortuni della Juventus. In particolare,il perché siano di natura muscolare. Sono 4 dall’inizio della stagione e sono tanti in tre partite. Ma se ci fermiamo a riflettere sulla nuova intensità degli allenamenti predisposti da Thiago Motta e sulle variabili che riguardano ogni singolo giocatore, ci accorgeremo che sono nella norma. Il Real Madrid è andato incontro ad un numero superiore: sette.
Chi di noi è passato attraverso la favola di Vinovo, dove l’umidità era causa degli stop muscolari e chi di noi è passato attraverso la favoletta della colpa al preparatore di turno, sorride di fronte al nome del preparatore atletico delle merengues: PINTUS (ex, tra gli altri, di Antonio Conte).
In principio fu ADZIC, nella preparazione estiva, out per una lesione di basso grado del retto femorale della coscia. Poi WEAH e THURAM in campionato, fuori per una lesione di basso grado del bicipite femorale della coscia. Dopo la terza giornata di campionato, si ferma anche il nuovo arrivato Conceicao per una una lesione accusata in allenamento.
Per fortuna e abilità la Juve ha concentrato la sua campagna acquisti all’insegna del gioco delle coppie, motivo per cui si ritrova con le alternative pronte a subentrare in caso di compagni out per infortunio. Ma non è questo il punto. La situazione che sembra normale per i giocatori arrivati all’ultimo (CONCEICAO) da un altro campionato e abituati a situazioni diverse, per quelli stressati dal pressing che parte dal training quotidiano (THURAM), per quelli che sparano tutte le loro cartucce nella preparazione estiva (WEAH), per quelli che dovevano transitare dalla Next-Gen e si sono ritrovati immersi subito nel lavoro asfissiante della prima squadra ( ADZIC ) ,non deve essere ritenuta comprensibile per chi deve riposare e viene impiegato ugualmente.
Non riguarda la Juventus di THIAGO MOTTA, ma la sosta, che gli ha portato via diversi nazionali anche se meno del solito. L’allarme è scattato dopo Argentina vs. Cile, dove Nico Gonzalez ha chiesto il cambio al minuto 51 per un guaio alla caviglia. Nella notte si è trasformato in un problema muscolare salvo poi trasformarsi in infortunio al tallone. Indipendentemente dal racconto mediatico diversificato a seconda di latitudini e longitudini, il discorso che dobbiamo fare riguarda il suo allenatore Scaloni: ma era proprio necessario farlo giocare titolare contro la Colombia?
Caro presidente della FIFA, Infantino, mentre prepari la tua nota difensiva per affrontare la CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA nella seduta del 4 ottobre (accusa di regolamenti da rivedere riguardo le operazioni di calciomercato), non è che trovi il tempo, assieme al tuo amichetto Ceferin, di regolamentare le prestazioni dei giocatori offerti dai club alle nazionali?