Carvalho su Di Maria: "Sarebbe un gran colpo, pronto per indossare la 10. Con Chiesa e Vlahović si troverebbe alla grande. Su de Ligt e la Champions..."
E' stato uno dei più forti difensori centrali della sua epoca, nel periodo in cui l'Italia primeggiava con i migliori interpreti del ruolo. Ventidue i titoli conquistati tra Portogallo, Inghilterra e Spagna, la gioia di diventare campione d'Europa sia con il Porto e sia con la propria nazionale. La nostra redazione ha contattato telefonicamente, in esclusiva, Ricardo Carvalho, per parlare approfonditamente delle indiscrezioni legate ad Angel Di Maria e non solo:
Dopo l'esperienza al Marsiglia, come vice di Villas-Boas, che cosa stai facendo in questo momento?
"Sì, ero il suo assistente in un club speciale e molto grande come il Marsiglia. E' stata la prima esperienza dopo aver appeso agli scarpini al chiodo, è stato molto bello e istruttivo. Sto trascorrendo questi giorni con la famiglia, mi sto occupando dei miei tre bambini. Loro mi avevano sempre seguito ovunque, anche in Cina. E sto cercando di rimanere il più aggiornato possibile su quel che succede nel mondo del calcio, ogni week-end seguo i migliori campionati del mondo. Naturalmente anche quello italiano, d'altronde c'è José (sorride ndr). Non potrei non seguirlo".
Sei rimasto molto affezionato a lui, d'altronde è stato l'allenatore che hai avuto per più anni.
"Sì, è vero. Ho vissuto con lui l'esperienza al Porto, dove abbiamo vinto la Champions, con il Chelsea e il Real Madrid. Questi sono stati i miei migliori anni, penso anche per Josè".
Per te, è fonte di ispirazione per il tuo attuale lavoro?
"Sì, perché mi ha sempre insegnato che per avere successo devi lavorare duro. Bisogna sempre imparare dai migliori, lui è uno di questi. Ma penso sia impossibile da imitare, semplicemente perché lui ha il suo stile ed io avrò il mio. Sarà sempre lo special one".
C'è qualcosa che bolle in pentola? Hai già ricevuto qualche offerta?
"Sì, qualcosa si sta muovendo. Io preferirò nuovamente essere l'assistente di Villas-Boas, quindi rispetterò le sue scelte. E' questo, per il mio momento, il mio ruolo".
Tornando a Mourinho, come stai giudicando il suo lavoro quest'anno alla guida della Roma?
"Non penso sia felice, lo è solo quando vince (sorride ndr). Sta facendo un buon lavoro, la Roma è una bella sfida per lui. Il suo obiettivo, sicuramente, sarà quello di vincere con i giallorossi. La Serie A non è semplice, in questo momento ci sono squadre più forti come Milan, Inter, Juventus e Napoli. Un allenatore come José lo apprezzi perché vuole sempre di più, l'anno prossimo lotterà di più per il campionato".
Chi vincerà il campionato quest'anno? Milan o Inter?
"Per me lo vincerà l'Inter, perché è la squadra più forte e possiede i giocatori migliori in Italia. Il Milan gioca bene, è primo, ma non so se riuscirà a mantenere il vantaggio. Mancano poche partite e l'esperienza dei nerazzurri potrebbe contare di più".
Che cosa pensi della Juventus? Quale è la sua opinione a riguardo?
"La Juventus, per storia e tradizione, è sempre da considerare un top club, anche se quest'anno non sta rispettando quella che era l'aspettativa iniziale dei suoi tifosi. Ha la vittoria nel Dna, ma penso sia normale avere un momento di ricostruzione dopo tanti anni di successi. Il mio pensiero è che nei prossimi anni torneranno a competere per il titolo, bisogna solo avere pazienza e dare un po' di tempo".
In Italia è stato molto criticato il gioco della Juventus. Che idea ti sei fatto a proposito?
"Ho visto qualche loro partita, ma non posso esprimere un giudizio molto equo. Non sono fautore del bel gioco o del catenaccio, nel calcio devi vincere. E lo puoi fare in qualsiasi modo. Poi c'è da dire che le critiche arrivano quando non ci riesci. Il tifoso, come è giusto che sia, vuole che la sua squadra vinca sempre. L'ho seguita nell'ottavo di ritorno con il Villarreal, il risultato è stato brutto. La prestazione, però, non era stata così male".
La Champions è sempre un discorso tabù per il tifoso. Perché il tuo connazionale CR7 non è riuscito ad aiutare la Juventus a vincerla?
"La Juventus non ha più l'abitudine di arrivare in semifinale o in finale, i club avvantaggiati sono proprio quelli che riescono ad avere questa costanza. La Champions è la competizione dei dettagli, non basta solo la forza o il nome per trionfare. Il sogno di Cristiano era quello di vincere con la Juventus questo trofeo, ma purtroppo è mancato quel qualcosa in più per riuscirci".
In effetti sembra proprio una maledizione, un po' la stessa che affligge il Benfica a livello di finali perse.
"Non lo so, ma nulla è ancora perduto. La Juve, nei prossimi anni, costruirà una squadra che può vincere la Champions. Nel calcio può sempre succedere tutto, non esistono le cose scontate".
Sei mai stato vicino alla Juventus nella tua carriera?
"Onestamente non ricordo di esser mai stato vicino alla Juventus, il mio agente non mi aveva mai parlato di questa possibilità. Però l'Italia l'ho sfiorata, perché nel 2009 mi voleva Mourinho nell'Inter che poi vinse la Champions".
Come mai non sei approdato in nerazzurro?
"Perché il Chelsea manifestò la volontà di trattenermi e non avallò il mio trasferimento all'Inter. Rispettai quella che era la loro decisione, anche perché a Londra mi trovavo davvero molto bene. Mourinho mi cercò con grande insistenza, ma alla fine il club nerazzurro riuscì ugualmente ad acquistare un grande difensore come Lucio".
Hai letto che Angel Di Maria è stato accostato alla Juventus?
"Lo apprendo in questo momento (sorride ndr)".
E quindi, andando subito al sodo, in Italia potrebbe diventare la stella più grande della Serie A?
"Sono stato suo compagno di squadra tre anni a Madrid, poi l'ho ritrovato contro nei due anni in cui sono stato a Marsiglia. E' un grande talento, un professionista esemplare, qualsiasi avversario nutre un gran rispetto per il suo calcio. Stiamo parlando di uno dei giocatori migliori della sua generazione, il suo modo di giocare è magico. Sarebbe un gran colpo per la Juve, ogni club lo vorrebbe avere nella propria rosa".
Non a caso, qualcuno, in Italia, lo chiama Di Magia.
"Sì, lo approvo. Il suo talento è unico, il pubblico resta sempre estasiato dalle sue giocate".
Di Maria potrebbe diventare il nuovo numero 10 della Juve?
"Sì, naturalmente, lui è pronto per indossare ogni numero di maglia. Angel può ancora giocare due o tre anni ad alti livelli in Europa, poi penso vorrà chiudere la carriera al Rosario. Lo vedrei bene alla Juventus, così come in altri top club. Con Chiesa e Vlahović si troverebbe alla grande".
Chiellini, che hai affrontato da avversario, potrebbe lasciare la Juventus. Dove lo vedresti bene?
"Se Giorgio dovesse decidere di andar via, penso avrà sempre il rispetto e la gratitudine dell'ambiente bianconero. Deve seguire le sue sensazioni, valutare bene quel che vorrà fare. Se è pronto per una nuova sfida, perché no? E' ancora un grandissimo difensore".
de Ligt diventerà il migliore difensore al mondo?
"Penso diventerà uno dei migliori, sono onesto. E' molto forte, veloce, lavora sodo, si è adattato alla grande ad un campionato tosto come quello italiano. In più segue sempre le lezioni di Bonucci e Chiellini. E non è da tutti poter lavorare ogni giorno con due dei più grandi nel suo ruolo".
Kamara non rinnoverà il suo contratto con il Marsiglia, gli consigli un'esperienza in Italia e alla Juventus?
"E' un giocatore molto giovane, professionale, che impara in fretta. Ho una buonissima opinione di Boubacar, quindi non posso non parlarne bene (sorride ndr). Sta dimostrando di essere da grandi club, d'altronde a lui lo avevo già detto personalmente. E' un centrocampista moderno, dotato di fisicità e visione di gioco. La decisione è la sua, ma lo vedrei bene in Italia così come in Premier League".
Si ringrazia Ricardo Carvalho per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.