Gazzetta- Motta non rischia, ma…

Come riporta Gazzetta, a Motta nessuno ha chiesto di vincere subito, perché la società è consapevole della profonda rivoluzione tecnica che c’è stata – ed è ancora in corso – in questa stagione, ma il quarto posto, che significa Champions (al netto della possibilità che il ranking ci garantisca ancora 5 squadre) è da sempre l’obiettivo minimo della Signora, che raramente non è stato centrato e quando è successo è spesso costato il posto agli allenatori. Come a Gigi Maifredi, esonerato dopo essersi piazzato settimo, o come Maurizio Sarri e Andrea Pirlo, durati solo 12 mesi pur avendo sollevato dei trofei. Thiago non corre questo rischio, almeno stando a quanto arriva dal quartier generale bianconero, dove tutta la dirigenza (a cominciare da John Elkann, che ha appoggiato in pieno la scelta) spalleggia il suo condottiero e vuole andare avanti con lui anche in caso di mancata Champions, ma dopo 22 giornate serpeggia parecchia delusione nell’ambiente. Per trovare una Juventus con meno punti di oggi (37) bisogna andare al 2010-11, 35 con Delneri in panchina: una vittoria in più ma 5 sconfitte e molti meno pari (8), Serve una scossa subito per non condannarsi a una stagione mediocre e per non vanificare quanto di buono è stato fatto finora.

Questa annata deve essere di crescita, deve servire a gettare le fondamenta per un futuro più luminoso, ma in questo momento si fa fatica a vedere un po’ di luce. La sensazione è che la squadra si sia adeguata a una mediocrità che non appartiene al Dna bianconero. Non reagisce, non risponde agli stimoli, s’accontenta di essere bellina per un po’ ma non ha quel sacro fuoco a cui le Juventus del passato ci avevano abituato.