DA ZERO A DIECI - ZERO CHE FA PIACERE, IL DIECI A QUELLA COSA RITROVATA
Nella mente abbiamo ancora la vittoria con il Lione e quell'ultima gara buona, ma non ottima, ma la mente cancella presto e Maurizio Sarri è ormai un ricordo lontano. Nella testa ora c'è la nuova Juventus di Andrea Pirlo, che parte bene in modo convincente ma che dovrà già confermarsi domenica prossima sul campo della Roma, la prima insidia stagionale.
La Juventis, comunque, ha giocato bene e fatto un'ottima impressione.
ZERO - come i gol subiti, un dato confortante, visto che nel finale della scorsa stagione, la Juventus aveva sempre subito gol, si riparte, quindi da questo nuovo spirito ed attenzione difensiva.
UNO - come le reti di Ronaldo, per la prima volta segna alla prima gara di campionato, un tabù infranto e quante occasioni mancate.
DUE - come i deb in casa Juve, aspettando Arthur, sia Kulusevski che Mc Kennie mettono in campo una prestazione di altissimo livello, impressionando.
TRE - come le reti segnate, l'anno scorso i bianconeri ci misero un pò di tempo a segnare tre reti in una partita sola senza subirne nessuna, questa volta va sicuramente meglio.
QUATTRO - alla Sampdoria, molto male la formazione di Claudio Ranieri, entra in campo molle e poco determinata, ne viene fuori una prestazione che poteva portare ad una goleada.
CINQUE - agli esterni offensivi della Samp. Malissimo nel primo tempo, Ranieri è costretto a cambiarli dalla disperazione.
SEI - a Danilo. Il brasiliano gioca una partita abbastanza attenta, non fa danni, ma nemmeno lo si vede in modo propositivo, in ogni caso rispetto ai problemi difensivi degli anni scorsi, un passo avanti.
SETTE - a Bonucci e Chiellini. La coppia storica si conferma in ottima forma, bravo anche Bonucci a segnare la rete della sicurezza.
OTTO - a McKennie e Ronaldo. Voto alto per motivazioni diverse. L'americano è protagonista assoluto del centrocampo, lo vedi ovunque, giocare e proporsi in modo continuo, quanti palloni recuperati per lui. Voto alto per Ronaldo, sbaglia qualche gol, ma come guida la squadra non è scontato, ha la voglia di sempre.
NOVE - a Kulusevski. Non una sorpresa, ma la conferma che lo svedese ha doti fuori dal comune, un esordio da veterano per un ragazzo che ha solo vent'anni.
DIECI - allo spirito. Volevamo qualcosa di diverso: più cattiveria, più fame, più determinazione e voglia di vincere, l'abbiamo trovata. Una Juventus diversa che ha giocato un match di intensità con personalità fin dall'inizio, ottimi segnali. Uno spirito che non si vedeva da tempo.