DA ZERO A DIECI - ZERO AL SECONDO TEMPO, DIECI A CHI VA A PRENDERE I FISCHI
La Juventus che cade con il Benfica scrive un'altra pagina di mediocrità recente, dopo Lione, Porto, Villarreal e Benfica, confermandosi piccolina con le squadre medie, totalmente in linea con la sua storia recente, di nobile decaduta.
ZERO - al secondo tempo della Juventus, il rigore a fine primo tempo spegne la luce che si riaccende nella ripresa in sole tre occasioni, conclusione di Milik, gol annullato a Vlahovic e occasionissima di Bremer, game over.
UNO - come i gol bianconeri, arrivati ancora una volta troppo presto per bastare ai bianconeri, finendo per essere nuovamente una pia illusione.
DUE - come le sconfitte consecutive nel girone di Champions, non era mai successo.
TRE - all'errore mortale dei bianconeri sul primo rigore e sul 2-1 non si può entrare in quel modo su un giocatore che esce dall'area, non si può perdere il pallone in quel modo due contro uno.
QUATTRO - ad Allegri, è come tutti in discussione e siamo a due anni su due. Se ha sette infortunati è anche colpa sua. Servono spiegazioni.
CINQUE - a Vlahovic, purtroppo insufficiente, tira solo una volta ma è in fuorigioco, deve migliorare nel fraseggio con i compagni ed essere come sempre meno frenetico, leone in gabbia.
SEI - a Bonucci, il difensore non è sempre precisissimo, si perde infatti nel primo tempo un giocatore del Benfica di testa, ma nella ripresa salva due gol.
SETTE - a Milik. Segna un gol a partita, possiamo dirgli qualcosa? No, diciamo proprio di no, se non di mangiarsi le mani per l'ammonizione di domenica.
OTTO - come le gare giocate fino ad ora. Due sole vittorie, un bottino che deve far riflettere tutti.
NOVE - come la crisi del numero nove. Vlahovic in crisi? Numericamente no, tatticamente si, perchè non viene coinvolto se non con certi palloni e non riesce a trovare spazi, bisogna studiare qualcosa di diverso per il bene suo e della Juve.
DIECI - a chi va sotto la curva, almeno questo lo sottolineiamo. Un gesto coraggioso di pubblica ammenda che evidenzia persone vere, da cui ripartire per fare meglio.