Selvaggi: "Ero la riserva di Paolo Rossi, sono anche io un campione del mondo"

Franco Selvaggi fa parte dei campioni del mondo del 1982 che il campo del Mundial di Spagna non l'hanno visto. E oggi su Gazzetta dello Sport, l'ex attaccante racconta la sua carriera. "Io convocato per non fare ombra a Rossi? È una cosa che circola ogni volta che si parla di me, ma mi ferisce molto — ricorda l'ex Roma, Taranto e Cagliari, tra le altre –. E soprattutto calpesta la memoria di Bearzot. Ma le pare? Per come la racconta qualcuno, sembra che il ct mi abbia portato in Spagna così, perché gli stavo simpatico. La verità è un'altra: Bearzot aveva grande stima di me, come persona e come calciatore. Per le caratteristiche che avevo mi considerava la riserva di Paolo Rossi. Era sacrosanto puntare su Paolino: Bearzot era troppo leale e corretto per sfilarsi da quel dovere etico ma anche tecnico. E abbiamo visto tutti, per fortuna, com'è andata. Rossi è stato l'eroe di quel trionfo.
Ma nella stagione che portava al Mondiale di Spagna venni sempre convocato e giocai tre partite. Non quindi ero sbucato dal nulla. E pur non avendo mai messo piede in campo, io come Franco Baresi, Dossena, Vierchowod, Massaro, Bordon e Galli siamo campioni del mondo. Paolo Maldini? Ricordo Udinese-Milan del gennaio 1985. Entra questo ragazzino, 16 anni, sapevo che fosse figlio di Cesare — rievoca Selvaggi —. Si piazza a destra e io faccio al mio compagno d'attacco Andrea Carnevale: “Sto io dalla sua parte”. Passano meno di 5 minuti, Maldini mi anticipa sempre. Faccio un cenno a Carnevale: “Torna qua, io cambio fascia”. Maldini è stato il miglior difensore italiano di sempre. Una volta gli ho ricordato: “Però quel giorno dovevi dirmelo che eri un fenomeno”" il ricordo dell'ex azzurro, campione del mondo.