La Stampa - Motta, colpa mia

Su La Stampa: "Motta, colpa mia". Motta tiene a rapporto la Juve alla Continassa e l'analisi della sconfitta stavolta è diversaIl tecnico chiede entusiasmo ed intensità ma, allo stesso tempo, ammette errori di natura tattica alla base del poker subito dall'Atalanta. A bordo campo i vertici del club al completo. Il discorso di un re senza corona può avere la stessa efficacia a condizione che sia diretto e più profondo del solito. Thiago Motta, la corona, non l'ha ancora nemmeno sfiorata, ma, ieri, alla Continassa, ha parlato ai suoi ragazzi come se fosse uno di loro.
Uscire con le ossa rotte dai supplementari di Eindhoven ci può anche stare per un gruppo giovane e poco espeto: il Psv andava messo al muro per questioni tecniche e storiche, non esserci riusciti è una macchia, non indelebile. Uscire rossi di vergogna dagli ottavi di Coppa Italia, ai rigori e per mano dell'Empoli bis, non è contemplato nel dna bianconero, ma se vai in corto circuito puoi perdere con chiunque. Alla terza, rovinosa, caduta, ad incepparsi è stato un disegno tattico costruito con troppa leggerezza, un pizzico di presunzione, molta confusione in corso d'opera: l'Atalanta non si affronta così e se dopo le prime avvisaglie di maltempo - le scorribande sulla sinistra di Zappa-costa e Lookman - non si cambia rotta, le colpe del timoniere sono evidenti. E, allora? Le colpe, le prprie, Thiago non le ha nascoste sotto l'erba della Continassa, ma le ha condivise con il gruppo.Siamo un gruppo giovane, ci siamo fatti condizionare dagli episodi della partita...