La finale vale una stagione.

La Juventus è in finale di coppa Italia. La conquista con grande fatica ma non importa. Oggi si deve andare al di là del non gioco, della sofferenza, del basso valore tecnico della rosa, delle scelte iniziali di Allegri (Alex Sandro), delle proteste del settore ospiti, delle argomentazioni di Giuntoli nel pre partita e delle risposte dell’allenatore nel post. Oggi si deve essere contenti, anche se qualcuno non lo è, perché il gol di Milk pesa tantissimo. Ci porta in finale il 15 maggio con la possibilità di alzare nuovamente un trofeo che manca da tre anni. Ci garantisce la qualificazione alla Supercoppa della prossima stagione che assieme a questa coppa Italia porta nelle casse, al netto del botteghino, circa 15/20 DOBLONI.

Il forziere inizia ad ingrossarsi se consideriamo la qualificazione al mondiale per club in saccoccia e che, per inerzia ed entusiasmo di questa finale, sicuramente la Juventus si qualificherà anche alla prossima Champions League. Mancano 7 punti per aver la certezza e si possono fare. Nessuno è sceso in piazza a fare i caroselli, ci mancherebbe altro, ma anche no sentire qualcuno che sperava nell’eliminazione della sua squadra del cuore. Non tanto per il presente e per il valore del torneo, ma per il progetto futuro. Perché senza tutti i soldi che garantiscono le 5 competizioni del 2024-25 non ci sarebbe un nuovo allenatore e  tanto meno un mercato all’altezza.