L'eurodeputato Gozi: "Il tango si balla in due, ma punita solo la Juve. Sanzioni? Sembra più un regolamento di conti che un'applicazione oggettiva delle regole. Su Allegri..."

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato, in esclusiva, l'eurodeputato di Renew Europe e segretario generale del Partito democratico europeo ed ex sottosegretario agli Affari europei dei governi Renzi e Gentiloni, nonché grande tifoso bianconero,Sandro Gozi, per parlare approfonditamente degli ultimi avvicendamenti in casa Juventus e non solo:
La Juventus chiude un'annata davvero complicata con la vittoria ad Udine. Ha vissuto, da tifoso, la stagione più difficile dopo Calciopoli?
"L’ho vissuta molto male, perché le attese a inizio stagione erano completamente diverse. E perché oltre a vicende che nulla hanno a che fare con i risultati sul campo, abbiamo avuto anche tanta sfortuna. Credo che abbiamo il record di infortuni, di pali e traverse (credo ben 18…). E i continui e repentini cambi di direzione di quella che chiamiamo - io la metto tra virgolette - “giustizia” sportiva hanno creato una situazione di grande stress e incertezza per i giocatori e i tifosi: e questo è esattamente ciò il sistema calcio dovrebbe invece cercare di evitare. Si dovrebbe dare certezza e distinguere vicende giuridiche e vicende sportive: in Italia è stato fatto per tanti mesi l’opposto. Per fortuna siamo arrivati alla fine della stagione e possiamo finalmente voltare pagina".
Se sul campo sappiamo come è finita, di certo ad oggi non possiamo dirlo per quel che deciderà la Uefa. Si aspetta la mano pesante e la conseguente squalifica per uno o più anni?
"In questi mesi, alcuni giornali italiani hanno parlato di pressioni Uefa sul calcio italiano e sulla Juventus, di possibili “scambi politici”, di sanzioni più o meno pesanti a seconda della posizione della Juventus sulla vicenda della Superlega, delle attese sentenze della Corte di Giustizia UE e dell’applicazione del diritto UE al calcio, intesa come attività economica e rispetto al modello europeo dello sport. Addirittura, alcuni rappresentanti Uefa hanno fatto imbarazzanti interviste in Italia in cui in sostanza avvaloravano queste indiscrezioni. Trovo molto sorprendente che la Uefa non abbia mai ritenuto necessario fare smentite ufficiali. Mi sembra che sanzioni pesanti contro la Juventus sarebbero più la conseguenza di un regolamento di conti personale che di un’oggettiva applicazione delle regole. E se così fosse, sarebbe del tutto inaccettabile".
Se invece non dovessero esserci squalifiche, è tra i tifosi che auspicherebbero la vittoria in Conference League come trampolino per rilanciarsi in modo importante in Europa?
"Mah, se non vado errato, abbiamo pure giocato e vinto la Mitropa Cup. Noi siamo una società seria e dobbiamo giocare seriamente qualsiasi competizione. Peraltro, la Conference potrebbe essere una bella occasione di valorizzare i nostri giovani e fargli fare un’esperienza molto importante. Per me questo sarebbe il modo di interpretare la Conference con lo stile Juve".
Chiudendo il discorso sanzioni: come si spiega il fatto che sia stata più pesante la sanzione per la penalizzazione (10 punti) invece che quella per il bilancio? È un qualcosa che l'ha sorpresa, considerando che ha pagato solo la Juventus?
"Molto perplesso. Credo che molte squadre abbiano rischiato di essere coinvolte e che tutto il sistema avesse interesse a chiudere rapidamente la vicenda. Continuo a non capire perché, per fatti che nulla hanno a che vedere col calcio giocato, si tolgano, rimettano e poi ritolgano punti. Evidente, comunque, che le operazioni discusse non potevano venire svolte da una sola squadra. Come dicono gli inglesi: il tango si balla almeno in due. In questo caso, forse in molti di più".
Curiosità: c'è un attuale tesserato della Juve che vedrebbe bene in politica per il modo di fare e di comunicare?
"Preferisco non dare né giudizi né consigli su questo: da tifoso, spero che facciano il massimo per rilanciare la nostra squadra e riportare la Juve ai livelli che le spettano, quale grande eccellenza del calcio mondiale".
Capitolo Allegri: continuerebbe con lui? E nel caso chi vorrebbe?
"Mi sembra che sia perfettamente inutile fare ipotesi. Tutto indica che si continuerà con Allegri. Allora da tifoso dico solo che spero che l’Allegri del prossimo anno, nel caso in cui stiamo vincendo 1-0 contro Inter o Siviglia non chieda a 11 giocatori di giocare nella nostra metà campo, ma giochi per raddoppiare e chiudere la partita. Io questo, nella stagione che si è chiusa, non l’ho mai visto".
E' intrigato dall'idea di ripartire dai giovani della Next Gen, o questa volta si aspetta il colpo dal cilindro dal mercato?
"Abbiamo bisogno di entrambe le cose. Fondamentale continuare ad investire sulla Next Gen, ma è necessario anche avere uno o due giocatori che facciano la differenza. Quello che speravo sarebbe stato quest’anno Di Maria e che purtroppo, salve qualche momento, non è stato".
Se le chiedessero di sacrificare uno tra Chiesa e Vlahovic, la scelta su chi ricadrebbe?
"Io terrei tutti e due, senza alcun dubbio".
Si ringrazia Sandro Gozi e il suo ufficio stampa per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.