Repubblica - Conte forza la mano all’Inter
Su Repubblica si parla di Icardi con Conte che forza la mano all’Inter. La quadra l’ha trovata Antonio Conte. Una soluzione che in qualche modo accontenta tutti: l’Inter, che può preparare la stagione con serenità, e lo stesso Icardi, che si risparmia la pena di vagare in gruppo come un fantasma, dopo che l’ad Beppe Marotta lo ha dichiarato «fuori dal progetto». L’argentino ha lasciato il ritiro di Lugano, dov’era stato convocato solo per evitare contese legali. Si chiude con un tweet — in attesa di una cessione ancora in salita — la storia di sei anni fra Icardi e l’Inter, cominciata nell’estate 2013, quando arrivò dalla Samp con il mito di capitan Zanetti. Capitano lo è diventato ventiduenne, due stagioni dopo, per volere di Mancini. A lasciargli la fascia, con sofferenza, fu Ranocchia. Icardi ha vissuto il ruolo alternando generosità — regalò 34 Rolex ai compagni per ringraziarli del titolo di capocannoniere — e impulsività.
Nel gennaio 2016, fresco di investitura, mise al suo posto in malo modo Jovetic, che in allenamento era entrato duro su D’Ambrosio. L’origine dell’ostilità di diversi compagni, slavi soprattutto, forse risale a quel giorno. Poi è arrivato tutto il resto: le liti con gli ultrà, le troppe dichiarazioni della moglie e agente Wanda Nara, lo spogliatoio che a maggioranza invoca come capitano il più equilibrato Miranda e i contrasti con Spalletti. Fino al ritiro della fascia e la decisione di Icardi di non allenarsi né giocare per due mesi. Allora come oggi, la motivazione ufficiale fu la condizione fisica: «Problemi al ginocchio». Con chi gli è vicino, a caldo, Maurito sbotta: «Io sto qua due anni, prendo lo stipendio e non mi muovo».