Spalletti: "Cercheremo di vincere tutte le gare, sulla Juve..."
Luciano Spalletti parla in conferenza: "Finalmente si ricomincia. Mi aspetto delle risposte dai miei calciatori, che dovranno mettere sul campo quello che ogni sportivo si aspetta. Il calcio regala emozioni, poi è sempre piacevole incontrare nuovamente alcuni avversari. Ci sono stati 40 giorni per lavorare e conoscerci, poi non sappiamo dove questa strada ci porterà, ma dovremo lavorare con grande orgoglio e senso di appartenenza assoluto. Dobbiamo portare avanti il messaggio dei nostri sportivi, che ci sono sempre stati in questo pre-campionato, sia in Italia che in Cina e Singapore".
Soddisfatto dalla rosa attuale? Si aspetta qualche colpo nei prossimi 15 giorni?
"I calciatori sono la nostra forza. In questi giorni, in questo periodo, sono stato chiamato in causa in veste di elemento importante per l'Inter, ma quello che conta è il giocatore. Sono loro la nostra garanzia: abbiamo a che fare con grandi professionisti e grandi uomini. Arriveranno dei momenti di difficoltà, è normale, ma i nostri avversari dovranno sputare 'sangue sportivo'. E forse non basterà. Domani ci saranno 50.000 spettatori allo stadio, questo è importantissimo. Il 'Meazza' deve essere un luogo sentimentale dove ritrovarsi, dove ci si ama alla follia senza possibilità di tradimento".
In un'ipotetica graduatoria, dove colloca la sua Inter?
"Non rispondo volentieri a questa domanda, perché poi non si usano mezzi termini: si parla di fenomeno o fallimento. Noi dovremo fare il massimo, forse anche di più. Lasciatemi stare, lasciate stare l'allenatore: cercate di parlare solo ed esclusivamente dei giocatori. I titoli devono essere per loro, non per me. Dal canto mio, devo essere bravo a far credere loro di poter dare di più rispetto al possibile. Mi raccontavano di una squadra fragile, non capace: io non sono d'accordo, conosco la squadra e tutti sono in grado di mettere in difficoltà l'avversario".
Per quanto riguarda il trequartista nel suo 4-2-3-1, considera Joao Mario l'uomo giusto?
"Abbiamo cinque uomini in grado di ricoprire questo ruolo: Borja Valero, Brozovic, Joao Mario, Eder e Jovetic più un'altra, possibile, intuizione. Per me va benissimo così. Poi, ovviamente, conta la squadra: il gruppo è una cosa sola, non deve essere spezzato. Non esalterò e criticherò mai un determinato calciatore, il risultato lo fa la squadra, non chi fa gol. Non esiste il fenomeno e non esiste il coglione, conta il gruppo. Solo il gruppo".
Juventus, Roma, Napoli e Milan davanti all'Inter: è d'accordo con questo pronostico?
"Il Milan ha fatto benissimo sul mercato, cambiando molto e inserendo calciatori importanti. Poi Montella riuscirà ad assemblare il tutto. Ma io non dimentico la Lazio, squadra forte che ha vinto anche contro la Juventus, probabilmente la più forte, in modo meritato. Anche l'Inter lo è, io sono tranquillo ed emozionato per questo inizio, sono pronto. E lo devono essere anche i ragazzi, che quando arriveranno allo stadio non dovranno avere nelle orecchie la musica preferita, ma il battito dei 50.000 spettatori del 'Meazza': il pubblico è il nostro obiettivo, vogliamo regalare agli interisti tante gioie, perché sono tantissimi. Sia in Italia che nel mondo. I giocatori, vedendoli quotidianamente, sono emozionati. Stanno correndo verso la soddisfazione dei nostri sportivi".
Pensa di dover osare maggiormente dal punto di vista offensivo?
"Lei è convinto che il gol dipenda dal numero di attaccanti presenti in campo? No, non sono d'accordo. Per essere squadra devi fare bene tante cose nello stesso momento, sia in fase difensiva che in fase offensiva".
Come sta Icardi? Quanti minuti ha nelle gambe?
"Mauro sta bene, anche se probabilmente qualche allenamento gli manca. Ma sta bene e noi siamo tranquilli. Se non riuscisse a mantenere la propria condizione per 95' farei le opportune valutazioni nel corso della gara. Ma abbiamo giocatori in grado di sostituirlo".
Dal punto di vista mentale, Perisic può essere ormai considerato 'libero'?
"Siamo tutti tranquilli: io, la società e lo stesso Ivan. Tutti devono avere la voglia di ascoltare il ragionamento altrui. Perisic è un grande giocatore, dovrà dare quel qualcosa in più. Dopo il primo confronto non ho avuto alcuna indicazione differente, parliamo di uno dei migliori professionisti in circolazione. Ha un programma specifico che segue anche dopo il termine degli allenamenti".
Tecnicamente parlando, considera questa squadra completa? Possono esserci dei colpi in entrata prima del termine del mercato?
"A volte scrivete troppo sui giornali, con tantissimi nomi proposti. Così riuscite a coinvolgere tutti in modo anche bello, infatti pure io a un certo punto ci sono cascato: si parlava di Vidal, di quello e dell'altro. La società non mi ha promesso nulla, sentivo e leggevo certe cifre, certi nomi, infatti ero contento perché davanti a me si presentava la possibilità di allenare certi campioni. Poi ecco il pizzicotto e fine della storia. Io sono contento di quello che ho: volevo allenare l'Inter e questi calciatori, tutti di cuore interista per quelle che sono le intenzioni e i comportamenti che stanno tenendo. Ripeto, io sono contentissimo. I grandi campioni portano dei vantaggi, ovvio, ma quando hai a disposizione dei 'quasi top player' puoi lavorare con giocatori che hanno grandissima voglia".
Che tipo di avversario rappresenta il Financial Fair Play?
"A parer mio, è una cosa da rivedere. Corretto da usare, ma in modo diverso. Suning si muove bene e investe nel nostro calcio. Non mi piace che alcuni giocatori, magari in campo in campionato prima della fine del mercato, corrano il rischio di cambiare poi squadra. Ringrazio inoltre Rosetti che ci ha presentato le novità del Var. Questa regola spinge poi ad avere il tempo effettivo, considerando le eventuali interruzioni per 4-5 volte a partita. E con il Milan si è visto. Le cinque sostituzioni potrebbero rappresentare una regola doverosa, ma poi che spettacolo sarebbe? Diverso rispetto al consueto. Noi, e parlo in generale, vogliamo attirare ancor più movimento attorno al pallone. Un mondo bellissimo, il calcio è il cuore del mondo".
Chelsea-Candreva: qual è la sua posizione in merito?
"Voglio tenerlo, la società ha la stessa idea. Antonio non ha dato alcun sintomo differente, pertanto andiamo avanti. Poi non so quello che potrà accadere, perché il Chelsea potrebbe esserci. Poi voi siete bravi ad anticipare queste cose".
Tornando sul mercato, la società ha mantenuto le promesse?
"Sono abbastanza contento, perché ho conosciuto meglio la mia squadra. Poi ho letto tantissimi nomi, ma il mercato che la società ha portato avanti mi è piaciuto, è un mercato al quale sono da sempre abituato".
Sente un po' di pressione per tutte le aspettative che ci sono nei suoi confronti?
"Non sono preoccupato. Certamente l'allenatore è importante, ma dipende anche dall'ascolto dei ragazzi. E loro stanno ascoltando dal primo giorno: sono loro che scriveranno la mia e la nostra storia. L'umore del nostro pubblico può dipendere anche dal risultato dalla squadra, i calciatori dimostreranno sul campo. Devono sapere in che mondo vivono, quello del calcio è un mondo dorato, comportandosi da grandissimi professionisti".
Quanto è importante aver battuto squadre come Bayern Monaco e Chelsea?
"Molto importante, senza dubbio. Dobbiamo replicare le cose fatte bene, ma tutte le volte ripartiamo da zero: bisogna sempre migliorare, non dobbiamo ammorbidire nemmeno di un centimetro quello che è stato fatto. La Fiorentina ha cambiato tanto, Pioli è bravissimo: lo conosco molto bene, sia dal punto di vista professionale che umano".
In difesa la 'coperta è troppo corta'?
"Noi stiamo ancora osservando il mercato. Secondo me è sbagliato aspettarsi cose straordinarie, noi conosciamo il motivo, ma in difesa faremo qualcosa. Murillo è andato via perché si sono presentate delle esigenze che hanno portato all'addio prima della sfida di domani".
Qual è il suo obiettivo stagionale?
"Vincere tutte le partite, ovviamente".
Si aspetta Cancelo e Schick?
"Dobbiamo pensare alla gara di domani, sono felice di quelli che giocheranno contro la Fiorentina. Poi, se dovessero arrivare entrambi, parleremmo anche di Joao Cancelo e Schick. Ma ora penso a quelli che ci sono".
Le promesse, però, sono state fatte dalla dirigenza dell'Inter.
"Allora dovete parlare con i dirigenti, non con me. Parlatene con Sabatini che ha più esperienza di me".