Corsport - Thiago, la Juve scotta

Su Corsport, Thiago, la Juve scotta. La sindrome dell’abbandono è un rischio calcolato. Così Motta resta al suo posto, anche se non gode più di un sostegno trasversale. Non ci saranno, da qui ai prossimi giorni, nessun esonero, nessuna reprimenda pubblica e nessuna volontà di sconfessare un progetto triennale che resta legato indissolubilmente a quel restyling tecnico e societario capace di cancellare il passato con il colpo di spugna della sostenibilità. Ecco perché il giorno dopo la caporetto di Juve-Atalanta, sul fronte bianconero si predica calma e si allontanano gli isterismi rivoluzionari. Avanti con Thiago, è il motto. Anche se fanno rumore i sospiri degli scontenti, di quelli che sostengono come la cosa peggiore della serata di domenica sia stata il tentativo di minimizzare l’accaduto, come se perdere 4-0 in casa fosse nell’ordine naturale delle cose.
L’allenatore sostenuto con un mercato da oltre 200 milioni avrà dieci partite per invertire la rotta, ma dovrà navigare controcorrente perché la luna di miele con l’ambiente, cominciata a luglio con l’ovazione dei tifosi fuori dal centro sportivo, è ormai finita. La contestazione, non a caso, è già feroce e proseguirà fino alla fine della stagione. Mentre Giuntoli, che ha voluto Motta a tutti i costi, adesso difende a spada tratta il suo pupillo. La sua è una posizione che pesa nell’economia delle cose bianconere: Thiago non è in discussione per l’uomo incaricato da Elkann di gestire tutte le dinamiche calcistiche, e non è poca cosa. La sinergia tra tecnico e direttore è sempre stata forte. Tra l’altro, Thiago ha accettato la proposta bianconera con la promessa di non essere abbandonato alle prime difficoltà; insomma, in questo matrimonio la faccia l’hanno messa entrambi. Al punto che le voci di un contatto notturno post Atalanta tra Giuntoli e Tudor, possibile candidato alla sostituzione, sono state smentite.