Dimas sul connazionale Silva: "Il Benfica non lascerà andar via a gennaio, la clausola è impossibile da pagare. Juve? Le cose andranno nella giusta direzione"
La redazione di TuttoJuve.com ha contattato, in esclusiva,l'ex calciatore della Juventus tra il 1996 e il 1998, Manuel Dimas Texeira, per parlare approfonditamente degli ultimi avvicendamenti in casa bianconera e non solo:
La Juve ha la sindrome del pareggio e non riesce più a vincere, visto che con il Bologna è arrivato il quarto pari di fila. Che ne pensi?
"Penso che le vittorie non siano arrivate perché non siamo stati in grado di conquistarle. Ed è giusto, con questo trend, non essere vicini alla vetta in Serie A. Questo è il mio pensiero".
C'è l'alibi infortuni? O tutti dovevano fare di più?
"Credo che tutti abbiano lo spirito Juve per dare il massimo in ogni partita, ma questo non è stato sufficiente. Gli infortuni sono ovviamente qualcosa che possono influenzare una squadra e la squadra, ma bisogna fare di necessità virtù ed essere più forti quando queste cose accadono. Penso davvero che Thiago e i giocatori sappiano che questo non è abbastanza e dovranno seriamente riflettere".
Molti tifosi sono insoddisfatti e quasi rimpiangono il vecchio allenatore Allegri.
"Allegri è stato un allenatore di grande successo nella Juve, ed è normale che avvenga questo tipo di considerazione nel momento in cui i risultati raggiunti non siano quelli desiderati e attesi. Dico che si sta costruendo una nuova Juve e quindi dobbiamo credere che le cose possano andare nella giusta direzione. Bisogna aver fiducia".
Anche il Manchester City non sta vivendo un bel periodo, è reduce da una vittoria nelle ultime nove e fa quasi strano parlarne. Credi nei tre punti mercoledì sera?
"Il Manchester City sta attraversando il periodo peggiore da quando Guardiola siede in panchina, il mondo è sorpreso ma non dobbiamo dimenticare che le squadre avversarie sono migliori e più forti. Nessuno, però, potrà mai toglierci ciò che Pepe e il City hanno fatto e regalandoci il miglior calcio da guardare. La Juve dovrà essere consapevole che una squadra così in sofferenza è più pericolosa, la Champions League è un altro livello e i bianconeri dovranno dare il massimo per strappare i tre punti nel match di mercoledì sera".
Ti chiedo di Antonio Silva, uno degli obiettivi di gennaio. Perché non gioca più per il Benfica?
"Anche se ultimamente sta giocando molto poco, in Portogallo non si sta parlando di un suo trasferimento a gennaio. Il giocatore è giovane e, a mio avviso, ha bisogno di giocare spesso per crescere ancor di più come difensore e come futuro della nazionale portoghese. Il nuovo allenatore ha detto che Araujo è migliore e di fatto lo preferisce a lui, quindi è una scelta e sta andando abbastanza bene per ora".
Qui in Italia, però, al contrario, si parla molto di Juventus già per il mese di gennaio. Pensi che potrebbe essere il difensore giusto in termini di qualità, velocità e leadership?
"Ha iniziato a giocare molto giovane nel Benfica e si è distinto fin da subito con delle buone prestazioni e una crescita costante, tanto è che è stato considerato per la nostra nazionale. La qualità c'è, la velocità non è la sua preferenza e la leadership è qualcosa che può arrivare più avanti con la sua crescita e il suo potenziale, ha 21 anni e ha giocato un sacco di partite in ogni competizione. E' all'altezza di una squadra come la Juve, ma penso che i prossimi due anni siano fondamentali per dimostrare che è in grado di essere tra i migliori difensori".
Anche perché ha una clausola da 100 milioni e sarebbe difficile portarlo via da Lisbona in prestito e per una cifra inferiore. No?
"Il Benfica non lo lascerà andare via nella finestra di gennaio, perché ci sono molte competizioni e i difensori centrali sono solo tre. Finirà per giocare più partite a causa della rotazione che ci sarà all'interno dei titolari. Detto ciò, sinceramente non saprei per che eventuale cifra potrebbe andar via. La clausola è l'unico numero che può guidarci e oggi è una somma impossibile da raggiungere per un club italiano".
Si ringrazia Manuel Dimas Texeira per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.