Corsport - Milan e Juve, il piano inclinato
Su Corsport: "Il piano inclinato". Chi perde, paga. Corsa scudetto: Fonseca rischia di uscire, anche Thiago non può restare indietro Diavolo inaffidabile, la Signora pareggia troppo. Il piano è inclinato, per non dire scivoloso. A San Siro si gioca per non sdrucciolare, chi perde paga. Il Milan, se non vince, può finire a meno 11 o 12 dalla vetta entro domani e hai voglia a sostenere la tesi della partita in meno. Più che un filotto, evocato e richiesto nello spogliatoio di Milanello, Fonseca avrebbe bisogno di un record per rimontare posizioni e ambizioni da scudetto.
Thiago Motta, nel laborioso percorso di costruzione, ha un’esigenza: non perdere altro terreno, possibilmente facendo fuori il Diavolo. Il pareggio converrebbe alla Juve? Forse sì oppure no, l’interrogativo resta senza risposta, perché il Napoli è distante appena 2 punti, ma davanti ci sono troppe squadre. Di solito, come hanno sempre raccontato i direttori sportivi più esperti, il vero campionato di Serie A parte intorno alla dodicesima-tredicesima giornata, quando i nuovi acquisti si sono inseriti e ogni allenatore ha trovato o sta trasferendo l’equilibrio ideale. Ci siamo. È il tempo giusto per scattare e non girarsi più in- dietro, vale per tutti, per Milan e Juve di più. Dal punto di vista dell’idea e della fisionomia tattica sono in ritardo rispetto al Napoli, all’Inter, all’Atalanta, ma anche alla Fiorentina e alla Lazio, le intruse ai vertici della classifica. Thiago Motta è imbattuto in campionato, ma ha pareggiato tanto, ben 6 volte in 12 giornate, una su due, primato condiviso con Bologna e Parma, pagando la scarsa incisività negli ultimi 30 metri.