Qual è il ruolo di Giorgio Chiellini?
C'era una volta un grande difensore centrale, Giorgio Chiellini. Già, perché il suo non è solo un cambio di ruolo, è una piccola rivoluzione. Da terzino, a centrale, a terzino. Sì, ma per quanto? Qualcosa ci dice che questa volta non si tornerà indietro, anzi, non si tornerà in mezzo. Del resto anche il c.t. della Nazionale Cesare Prandelli, questa sera, contro la Germania, lo schiererà sulla sinistra preferendogli, al centro della difesa, la giovane coppia ex Bari Bonucci-Ranocchia. E' un segnale che non si può far finta di non vedere. Tanto più dal momento che anche Gigi Delneri nella Juve gli sta preferendo Barzagli.
Ma come, Giorgio Chiellini, celebrato da tutti come uno dei difensori centrali emergenti più forti d'Europa, corteggiatissimo dal Manchester City, pallino di Josè Mourinho, quel Chiellini che doveva essere il perno della retroguardia bianconera per i prossimi dieci anni, torna a fare il terzino sinistro? E nessuno dei tanti che lo avevano osannato fa mea culpa? A volte le rivoluzioni si consumano nel silenzio, colpevole, di giornalisti e addetti ai lavori. E allora diciamolo con chiarezza: c'eravamo sbagliati. Chiellini ha la forza fisica, le caratteristiche, la grinta per giocare in mezzo alla difesa, ma non è un grande difensore centrale. Tatticamente non ha mai fatto quel salto di qualità che trasforma gli ottimi giocatori in campioni, è più o meno rimasto lo stesso del 2007, quando Didier Deschamps lo provò in mezzo alla difesa. Nei momenti di difficoltà - e la Juve ne ha passati tanti nell'ultimo anno e mezzo - Chiellini si perde, diventa confusionario e un po' caotico. Ha retto alla grande quando al suo fianco c'era un maestro zen del calibro di Nicola Legrottaglie, ma non ha funzionato granché né con Cannavaro né con Bonucci. Insomma, alla Juve e alla Nazionale del futuro serve ben altro. Servono certezze, e Chiellini oggi convince di più in fascia. A questo punto il nocciolo è forse un altro: Giorgio Chiellini è un grande terzino sinistro?