IL SOLITO CIARPAME

30.09.2013 15:30 di  Enrico Fattizzo   vedi letture
IL SOLITO CIARPAME
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Oggi, come da copione, si grida allo scandalo per i due errori arbitrali che, nel giro di quattro giorni, avrebbero favorito la Juventus. In merito al goal di Paloschi di mercoledì non c'è niente da dire: era valido e basta. Sulla partita di ieri, invece, c’è molto da dire. Anzitutto il fuorigioco, ancorché palese, non era facile da vedere perché sugli sviluppi di un calcio d’angolo, in una selva di uomini, Tevez finisce in fuorigioco grazie ad un movimento repentino finalizzato a divincolarsi dalla marcatura del difensore granata. Infatti, dal campo nessuno lo ha visto, nemmeno i giocatori del Torino che non hanno protestato. E poi, non si capisce come si possa impunemente affermare che l’episodio abbia regalato due punti alla Juve che peseranno nel prosieguo del campionato. Quindi abbiamo la prova provata che, in caso di annullamento del goal, la Juve nei rimanenti quaranta minuti non avrebbe segnato e vinto. Eppure, mi sembrava che il secondo tempo fosse iniziato con il forcing bianconero e che il goal fosse nell’aria…Al limite, potrebbe essere una possibilità, ma non una certezza. Ma, soprattutto, si dimentica la mancata espulsione di Immobile che grida vendetta e che rischia di privare la Juve di Tevez nella Champions. Errore per errore, conta di più quello che si materializza prima da un punto di vista cronologico.

Se gli indignati della domenica sono sicuri che senza quel goal la Juve non avrebbe vinto, altri possono sbandierare la stessa sicurezza circa il fatto che la Juve vista ad inizio ripresa contro un Toro in dieci per circa sessanta minuti avrebbe senza dubbio vinto. Pertanto, la favoletta dei due punti regalati non regge neanche al vaglio dei fruitori tradizionali di favolette ovvero i bambini…Come al solito, la rabbia dei puritani si scatena quando c’è di mezzo la Juve. Non ricordo un accanimento particolarmente feroce neanche quando l’anno scorso al Milan fu letteralmente regalata la qualificazione in Champion (con tutto quello che comporta anche in termini finanziari) a scapito della Fiorentina con una serie di rigori "allegri". E nemmeno quando l'Inter vinceva lo scudetto grazie ad un goal di Maicon a Siena con mezza squadra in fuorigioco di un paio di metri. Dispiace molto che a questo ciarpame si prestino politici, europarlamentari ospiti di trasmissioni televisive (è vero che oggi essere un politico non rappresenta una nota di merito), o direttori di testate giornalistiche (tradizionali oppure on-line) che poi, dispensando pillole di buonsenso, vestono i panni dei saggi nelle varie trasmissioni sportive e vengono riveriti manco fossero degli oracoli. In effetti i responsabili di tali trasmissioni dovrebbero essere più selettivi e lungimiranti prima di affidarsi a tali personaggi. Alcuni di questi, in maniera subdola, sottolineano che la Juve non c’entra, ma sbraitano ed invocano uno "stop allo scandalo" solo quando c’è di mezzo la Vecchia Signora. Ieri, addirittura, uno di questi maestri (uno di quelli che vanno per la maggiore) definiva ridicolo l’arbitro di Atalanta-Udinese che, con un capolavoro, annullava la propria decisione di assegnare il rigore ai friulani per un fuorigioco segnalato dall'assistente. Prima invochiamo la collaborazione tra i membri della quaterna arbitrale, pretendiamo che gli arbitri ammettano i propri errori, evidenziamo che chi dovesse farlo sarebbe una persona onesta ed intelligente da proporre come esmpio virtuoso, poi, però, quando lo fanno li definiamo ridicoli…E questi sono i maestri di giornalismo in Italia...