Nicolini (vice ds Shakhtar): "Juve non gioca a calcio, manca la voglia di puntare sui giovanissimi crack. Rimpianto Dybala, su Mudryk..."
Lo Shakhtar, nelle ultime settimane, è stato al centro della scena per le vicende inerenti al calciomercato. E' stato, in particolare, Mychajlo Mudryk a catalizzare l'attenzione, con Arsenal e Chelsea che si sono contesi il suo talento a suon di milioni. Il giocatore, su cui c'era l'interesse anche dei bianconeri, è stato acquistato per una cifra totale di 100mln € dai blues e probabilmente sarà l'acquisto più oneroso di questa finestra invernale. Quest'operazione conferma ancora una volta la bontà del lavoro di questa società, da sempre molto brava nel far crescere al meglio i giovani di casa. Ma la notizia più bella l'ha fornita il presidente del club ucraino Rinat Akhmetov, che ha dichiarato di voler donare circa 25mln per aiutare i difensori di Mariupol e le famiglie dei soldati caduti nella guerra in Ucraina.
La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, il vice direttore sportivo dello Shakhtar Donetsk, Carlo Nicolini, per avere la sua opinione sul momento bianconero e non solo:
Ti ha stupito il roboante 5-1 subito al 'Maradona'? C'era così tanta differenza tra le due squadre?
"E' stato un risultato che fa sempre scalpore, l'eco sarà stato ancora più grande in una club come la Juventus che non prendeva cinque gol in campionato dagli anni '90. La differenza, a mio avviso, non c'è nel potenziale delle due squadre, ma dal gioco espresso da entrambe: una cerca sempre di tirare fuori il potenziale dai propri giocatori, l'altra prova sempre a limitare gli avversari. E non mi ha sorpreso più di tanto, perché in genere la formazione rinunciataria e non abituata a vincere questo tipo di match può incorrere in una sconfitta così pesante nel punteggio".
Credi che le possibilità scudetto sono ormai compromesse?
"Dieci punti di vantaggio sono tanti, poi l'Atalanta è reduce da un risultato scoppiettante e fa impressione. Siamo solo a metà campionato, c'è ancora tantissima strada da fare. Anche se chi insegue non può mai sbagliare, al contrario di chi è davanti che può avere dei jolly da sfruttare. La sconfitta di San Siro aveva un po' minato le certezze del Napoli, invece la vittoria di venerdì darà più fiducia e convinzione agli uomini di Spalletti. Nella Juventus, invece, ricompariranno i dubbi che sembravano esser scomparsi dopo le otto vittorie di fila. La Champions potrebbe togliere un po' di energie".
Come mai, pur con lo stesso atteggiamento, la Juve non riesce più a dominare? E' solo un problema di giocatori non all'altezza come lo erano in passato?
"Per dominare servono i giocatori importanti, di talento e di personalità, per me la Juventus è in possesso di questi giocatori. Qui mi sembra più questione di mentalità, proposta di gioco, padronanza, sicurezza e un atteggiamento sempre troppo prudenziale nei confronti dell'avversario. Al contrario del Napoli, che ha giocato la sua partita, la Juve ha cercato di limitarne il più possibile il potenziale. I talenti non sono stati messi nella condizione di esser tali, l'avversario non si è mai preoccupato di contenerli. Questa è la differenza".
La partita di Napoli è stata più che un fallimento, ma le otto vittorie non erano arrivate per caso.
"Le vittorie sono sempre difficili da ottenere, ma come erano arrivate? Non c'era mai stato un vero e proprio dominio del gioco, spesso e volentieri è servita una magia per centrare i tre punti. Il campanello d'allarme già lo si sentiva in lontananza, a Napoli a suonare è stata forte e chiara la campana".
Tra i vari rimpianti potrebbe esserci quello di non aver rinnovato il contratto a Paulo Dybala?
"Dybala è un giocatore importantissimo, la Juve non ha creduto in lui come leader e progetto. Sono state fatte delle altre scelte, ma Paulo è un giocatore che per talento e pericolosità avrebbe sicuramente aiutato la formazione bianconera. Lasciarlo andare per prendere Di Maria non so quanto sia stata un'operazione vantaggiosa, poi i calcoli sono stati fatti da loro in campo e le scelte prese dalla società e dall'allenatore. Il mercato, a mio avviso, ha mostrato delle lacune importanti di programmazione".
La Juve sta cercando un giocatore di fascia, potresti suggerire nuovamente il nome di Vinicius Tobias?
"Vinicius Tobias è un prospetto importantissimo, lo Shakthar ha dimostrato la sua bravura nel trovare un giocatore di livello e arrivare così prima di altre squadre. Lui in questo momento è al Real Madrid, che ha il diritto di recompra, poi bisognerà vedere che cosa vorranno fare. A me sembra che nella mentalità juventina, in particolare nell'attuale staff, non ci sia la voglia di puntare sui giocatori troppo giovani, d'altronde la gioventù già presente in rosa scende in campo per obblighi o per sopperire alle assenze. E questo succede anche se sono dei potenziali crack, perché questa è la considerazione che facciamo del giocatore nato a São Paulo in Brasile".
Ci sono altri giocatori interessanti e sconosciuti che potresti suggerire ai bianconeri e alle squadre italiane?
"Di giocatori da suggerire ce ne sarebbero a bizzeffe, ma provo a fornire uno spunto per ragionare meglio: dell'Ucraina U20 che ha vinto la Coppa del Mondo giovanile, c'è qualche giocatore che è stato seguito dalle italiane? La Croazia sforna sempre talenti, ci siamo accorti di Gvardiol recentemente quando noi lo seguivamo già un bel po' di tempo fa. Purtroppo in Italia arriviamo dopo, non c'è mai la convinzione di insistere e di fare l'investimento. E' un trend, questo, che mi auguro possa cambiare al più presto".
Gli ultimi giorni sono stati molto attivi per il trasferimento di Mudryk al Chelsea. Che cosa ci puoi dire riguardo questa operazione?
"Abbiamo ricevuto la cifra che volevamo, siamo contenti per Mudryk che si è trasferito al Chelsea che è uno dei migliori club al mondo. E' un giovane di grandissimo talento, l'augurio è di far bene in Premier League e di avere un futuro ricco di soddisfazioni".
Si ringrazia Carlo Nicolini per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.